2006-12-27 14:13:19

La gioia del Natale nella catechesi di Benedetto XVI all'Udienza Generale


(27 dicembre 2006 - RV) In un “clima natalizio pervaso di intima gioia” - secondo le parole di Benedetto XVI - si è svolta stamani l’udienza generale nell’Aula Paolo VI in Vaticano. All’ultima udienza generale del 2006, la 45 ma, hanno partecipato circa 9 mila fedeli, giunti come sempre da numerosi Paesi per incontrare il Papa. Il servizio di Roberta Gisotti: RealAudioMP3
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Risuonano nel nostro animo - ha detto Benedetto XVI - le parole dell’Evangelista Giovanni, di cui ricorre oggi la memoria: “Et Verbum caro factum est – Il Verbo si è fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. “Gli uomini di ogni epoca possono rivivere nella fede” il “mistero di luce” celebrato nel Natale. Ma una “domanda attraversa questi duemila anni di storia cristiana”: “perché Dio si è fatto uomo?”. La risposta è nel canto degli angeli sulla grotta di Betlemme: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama”. “Il Gloria sta a significare – ha spiegato il Papa – la continuità esistente tra la nascita e la morte di Cristo, tra il Natale e la Pasqua, aspetti inscindibili” del “mistero di salvezza”:

“Ed ecco allora il messaggio del Natale: con la nascita di Gesù, Dio ha manifestato il suo buon volere verso tutti”.


“E’ dunque l’amore la ragione ultima dell’incarnazione di Cristo” – ha aggiunto il Santo Padre – riportando la riflessione del teologo von Balthasar: Dio “non è, in primo luogo, potenza assoluta, ma amore assoluto la cui sovranità non si manifesta nel tenere per sé ciò che gli appartiene, ma nel suo abbandono”:


“Il Dio che contempliamo nel Presepe è Dio-Amore”.


“Allora - ha osservato Benedetto XVI – l’unico modo di glorificare Dio e di costruire la pace nel mondo consiste nell’umile e fiduciosa accoglienza del dono di Natale: l’amore. Il canto degli angeli può allora diventare una preghiera da ripetere spesso, non soltanto in questo tempo natalizio”:


“Un inno di lode a Dio nell’alto dei cieli e una fervente invocazione di pace sulla terra, che si traduca in un concreto impegno a costruirla con la nostra vita. Questo è l’impegno che il Natale ci affida”.


Dopo la catechesi, i saluti nelle varie lingue e una benedizione particolare ai nuovi 55 sacerdoti della Comunità dei Legionari di Cristo, ordinati il 23 dicembre scorso.
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