I vescovi del Brasile criticano deputati e senatori per aver raddoppiato il proprio
stipendio
(16 dicembre 2006 - RV) “Questa decisione aumenta il fosso che separa i legislatori
dal popolo”: è quanto afferma la Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (CNBB),
che in una nota firmata dal suo presidente, il cardinale Geraldo Majella Agnelo, critica
l’aumento del 91% dei salari di senatori e deputati, deciso giovedì dal Parlamento
di Brasilia. L’incremento, dagli attuali 12.847 reais mensili (4.550 euro) a 24.600
reais (8.714 euro), scatterà il prossimo febbraio, quando entreranno in carica gli
eletti alle ultime legislative del primo ottobre scorso. “Un salario di 24.600 reais
contro un salario minimo di appena 350 reais (124 euro) segnala più gli interessi
particolari che la difesa della giustizia o la condivisione in solidarietà con la
popolazione povera”, aggiungono i vescovi, chiedendo “un’urgente riforma politica”.
“Occorrono strumenti legali – concludono – per impedire decisioni come questa che
oscurano la dignità della politica”.