Il vicepresidente iracheno scampa ad un attentato. Rapiti 50 civili
(14 dicembre 2006 - RV) Il sollievo ha sostituito la paura in Iraq per la sorte del
vice presidente, Adel Abdul Mehdi, a bordo di un convoglio attaccato a Baghdad ovest
da un commando di uomini armati. Si riaccende intanto la tensione nel Paese sul fronte
dei sequestri. Il servizio di Roberta Moretti: ********** Secondo il ministero
dell’Interno, il commando avrebbe aperto il fuoco contro il convoglio, circondandolo.
Tuttavia Medhi non è stato ferito, grazie anche all’intervento militare americano,
accorso in seguito alla richiesta urgente del luogotenente del vicepresidente. Nella
capitale, intanto, due uomini delle forze di sicurezza sono morti nel tentativo di
disinnescare un'autobomba nel sobborgo sciita di Sadr City, roccaforte dei seguaci
di Moqtada al-Sadr. Una seconda esplosione ha colpito il distretto sunnita di al-Gam'aa,
provocando la morte di due civili e il ferimento di altre nove persone, mentre una
terza autobomba ha fatto due morti ad Al Shorta. E sempre nella capitale, tra i 50
e i 70 iracheni sono stati sequestrati da uomini in mimetica a bordo di fuoristrada
della polizia, nell’affollato mercato per i pezzi di ricambio d’auto di Sinak. Il
14 novembre scorso, in modo analogo, erano state rapite un centinaio di persone in
una sede del ministero dell’Università. Gran parte erano state poi rilasciate. E mentre
il segretario generale dell’ONU, Kofi Annan, auspica il coinvolgimento di Siria e
Iran per risolvere la crisi irachena, una delegazione del Congresso USA a Baghdad
invita a dispiegare 15-30 mila militari americani in più nel Paese del Golfo. Intanto,
in Gran Bretagna, il ministro per le Relazioni con il Parlamento, Jack Straw, annuncia
per la fine di gennaio un dibattito alla camera dei Comuni sulla politica del governo
britannico in Iraq. **********