(06 dicembre 2006 - RV) Nella martoriata regione del Sudan occidentale, dall'inizio
del 2003, circa 200 mila persone sono morte in scontri etnici e violenze politiche.
L’Onu stringe i tempi per interrompere la drammatica spirale di cui è vittima soprattutto
la popolazione civile. Il capo delle operazioni di “peace-keeping” delle Nazioni Unite,
Jean Marie Guehenno, ha chiesto ieri un immediato cessate-il-fuoco e l’avvio di negoziati
politici, prima che la forza militare internazionale, autorizzata dal Palazzo di Vetro
nell’agosto scorso, possa garantire la sicurezza in Darfur, insieme con la forza dell’Unione
africana, che già vi opera. Sulla possibilità concreta di realizzare la tregua, sentiamo
padre Carmine Curci, direttore della rivista dei Missionari Comboniani “Nigrizia”,
intervistato da Giancarlo La Vella: