Dal viaggio in Turchia scaturisca un dialogo proficuo con i musulmani: l’auspicio
del Papa all’Angelus. La gioia dei cattolici turchi nelle parole del vescovo di Smirne,
mons. Franceschini
(04 dicembre 2006 - RV) Un’esperienza indimenticabile utile al dialogo proficuo con
i musulmani: così, all’Angelus di ieri, Benedetto XVI ha sintetizzato il significato
del suo viaggio apostolico, dei giorni scorsi, in Turchia. Un pensiero speciale, poi,
il Papa lo ha rivolto alla piccola comunità cattolica turca. Nella prima domenica
d’Avvento, il Pontefice ha quindi sottolineato che questo è per eccellenza il “tempo
della speranza”. Ha così esortato i fedeli a restare in una vigilante attesa, alimentata
dalla preghiera e dall’impegno dell’amore. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Parole, queste,
che hanno incoraggiato i cattolici di Turchia, dopo la grande emozione vissuta nei
giorni scorsi. Ecco la testimonianza del presidente dell’episcopato turco, mons. Ruggiero
Franceschini, raggiunto telefonicamente ad Efeso da Alessandro Gisotti:
All’Angelus,
il Papa ha, quindi, definito “indimenticabile” l’esperienza del suo viaggio apostolico
in Turchia. Un evento che per i risultati raggiunti è andato ben al di là delle aspettative
della vigilia. Ecco l’opinione di mons. Vincenzo Paglia, vescovo di Terni-Narni-Amelia
e presidente della Commissione Episcopale per l'ecumenismo e il dialogo della CEI.
L’intervista è di Luca Collodi: