“Ho sempre desiderato visitare la Turchia per approfondirne l’amicizia con la Santa
Sede": cosi’ Benedetto XVI all’inizio del suo quinto viaggio apostolico internazionale.
Cordiale l’incontro del Papa con il primo ministro turco, Erdogan
(28 novembre 2006 - RV) Il mio “non è un viaggio politico ma un viaggio pastorale”,
all’insegna della pace e del dialogo. E’ iniziato con queste parole programmatiche
il quinto viaggio apostolico internazionale di Benedetto XVI, che due ore fa, alle
13 ora della Turchia, è atterrato all’aeroporto internazionale di Ankara. Ai giornalisti
presenti sul volo papale - un Airbus 321 dell’Alitalia - il Papa ha subito voluto
ribadire il significato autentico della visita, che corona un suo ben noto desiderio.
L’areo con a bordo il Pontefice è decollato poco dopo le 9.20 dall’aeroporto romano
di Fiumicino: ad attendere il Papa allo scalo romano, tra gli altri, il vescovo di
Porto e Santa Rufina, Gino Reali.
Nel tradizionale scambio di telegrammi con
i capi di Stato dei Paesi sorvolati, Benedetto XVI ha scritto al presidente della
Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, di accingersi a “condividere” con i cattolici
locali “momenti di forte spiritualità” e di voler “incoraggiare il dialogo e cumenico
e interreligioso”. “Sono certo che la sua visita - ha replicato il presidente Napolitano
- offrirà un contributo di straordinario valore alla causa della fratellanza e della
pace fra i popoli, rafforzando le ragioni profonde di mutua comprensione e di dialogo
tra il cristianesimo ed il mondo islamico”. Ma per ripercorrere i primi passi di
Benedetto XVI in terra turca, cediamo la parola a uno dei nostri inviati, Pietro Cocco:
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“Turchia, punto di incontro e crocevia di religioni e culture diverse”, con queste
parole – scritte in inglese sul Libro d’oro del Mausoleo di Ataturk, padre della Turchia
moderna - Benedetto XVI ha rivolto il suo saluto al paese, dopo l’arrivo nella capitale
Ankara. In questa terra, cerniera fra l’Asia e l’Europa – sono ancora parole del Papa
– volentieri faccio mie le parole del fondatore della Repubblica turca, per esprimere
l’augurio: pace in patria, pace nel mondo”. Un messaggio che trova orecchie attente
ad ascoltarlo, come ha mostrato la presenza all’aeroporto del Primo Ministro Erdogan,
con il quale il Papa si è poi fermato a colloquio per circa una ventina di minuti.
Un colloquio cordiale, aperto da una sorridente stretta di mano, che ha contribuito
a sciogliere subito, in un rapporto diretto, le difficoltà e i dubbi della vigilia.
Come traspare dalle dichiarazioni che, dopo il loro incontro, il Primo Ministro Erdoğan
ha rilasciato ai giornalisti.
“Il Papa ha fatto la sua visita nel momento giusto,
ha osservato il Primo Ministro, “in un mondo dove la cultura della violenza dilaga
e le diversità vengono in rilievo, e’ molto significativo che il Papa venga in un
paese dove la maggioranza e’ musulmana, in un paese laico e democratico come la Turchia.
Con la sua visita si può dare un messaggio di pace e tolleranza. Il sig. Erdoğan ha
aggiunto che il Papa ha parlato in modo positivo a proposito dell’Islam e della Turchia
nell’Unione Europea. “Sentire queste espressioni, ha osservato, per me significano
che il nostro incontro ha avuto un esito positivo”.
Anche la stampa turca,
oggi rivolge un caloroso benvenuto al Papa, addirittura il quotidiano Sabah, lo formula
in italiano in prima pagina. Ma anche gli altri quotidiani, riportano tutti la foto
del Papa in prima pagina, con il volto sorridente e a braccia aperte. Tutti hanno
pagine interne dedicate alla visita, e pur sottolineando che si tratta, prima di tutto,
di una visita al Patriarca Bartolomeo per progredire nel cammino ecumenico, esprimono
l’auspicio che si possano superare le incomprensioni del passato. Su questo punto,
il giornalista Hakan Selik, che incontrò il card. Ratzinger prima della sua elezione
al soglio pontificio, dalle pagine del quotidiano popolare ‘Posta’, ricorda che chiese
espressamente a lui se era vero che non auspicava l’ingresso della Turchia in Europa.
Il cardinale Ratzinger, scrive il giornalista, rispose di essere stato frainteso,
e che stimava molto il popolo turco.
La piccola comunità cattolica, nei
suoi diversi riti, è intanto raccolta in preghiera per questa visita apostolica da
cui aspetta incoraggiamento e fiducia per guardare con serenità al futuro in questo
paese.
Mentre siamo in onda, il Papa sta raggiungendo in auto il Palazzo
Presidenziale di Ankara per la cerimonia di benvenuto ufficiale, dove lo attende il
Presidente della Repubblica turco, Ahmet Necdet Sezer. Una cerimonia che si svolgerà
senza discorsi ufficiali. Il primo discorso della sua visita apostolica, il Papa lo
rivolgerà al Presidente del Dicastero per gli affari religiosi, il prof. Ali Bardagoglu.
Un discorso molto atteso, non solo in Turchia, come ha sottolineato il presidente
della Commissione per il dialogo interreligioso della prestigiosa Università di Al
Azhar dell Cairo: ‘potrebbe aprire la strada a molte cose. Aspettiamo le sue dichiarazioni
con estremo interesse e uno spirito positivo’.
Da Istanbul, Pietro Cocco,
Radio Vaticana **********