2006-11-23 16:23:23

I vescovi del Messico preoccupati per la crescente tensione nel Paese


(23 novembre 2006 - RV) vescovi del Messico hanno espresso in un documento la loro forte preoccupazione per i conflitti sociali e politici post-elettorali che si stanno verificando nel Paese. “La pace non è soltanto l’assenza di guerra bensì uno stato di vita che permette di vivere in armonia con Dio, con gli altri e con sé stessi” scrivono i presuli nel messaggio pubblicato al termine della 82.ma Assemblea plenaria, durante la quale, tra l’altro, sono state rinnovate le cariche per il prossimo triennio. L’episcopato, in particolare, ha richiamato l’attenzione su quanto sta accadendo da mesi nello Stato di Oaxaca e su altre dolorose realtà che colpiscono la società messicana, come “il deleterio potere dei narcotrafficanti, la crudeltà dei loro crimini nonché l’insicurezza sociale che la violenza ha generato in tutto il Paese”. Tra le cause di questi fenomeni la Conferenza episcopale denuncia la crescente “mancanza di rispetto per la legge e per le istituzioni e, soprattutto, l’assenza di valori morali, universali e perenni, come la verità, il bene, la giustizia, il rispetto e la promozione della persona e dei diritti umani”. In tale contesto, i presuli, ancora una volta, esortano “tutti gli attori sociali”, partiti politici e cittadini, “a non esacerbare le differenze, ad allontanarsi da ogni tipo di violenza, a non incentivare i conflitti e a privilegiare il dialogo, favorendo il raggiungimento di accordi e sapendo offrire anche il perdono”. Circa la realtà che attualmente il Messico sta vivendo, i vescovi affermano che si devono affrontare i nuovi tempi “senza atteggiamenti estremisti di antagonismo”. Viene poi riaffermata la necessità di “costruire una Nazione più unita e più giusta” e di perfezionare la democrazia “che è in discussione” e che “richiede solidi fondamenti morali e giuridici”. I presuli considerano pure fondamentale promuovere un vero sviluppo integrale nell’ordine economico, che consenta a tutti di condurre “una vita degna e soddisfacente”. Fra le priorità nelle quali tutti devono impegnarsi, i vescovi segnalano: l’educazione, la lotta alla povertà, la sicurezza pubblica e, soprattutto, l’onestà e la trasparenza. Infine i vescovi tornano ad alzare la loro voce contro il muro eretto alla frontiera con gli Stati Uniti, perché ritengono non risolva i problemi dell’immigrazione, e lanciano un appello perché venga stipulato “un accordo migratorio con gli Stati Uniti che si esprima in una legislazione giusta”.








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