2006-11-21 16:05:29

Per Kofi Annan gli USA in trappola in Iraq


(21 novembre 2006 - RV) Almeno tre persone, fra cui un neonato, sono morte questa mattina per un’incursione aerea americana su Sadr City, il grande quartiere sciita di Baghdad, nell'ambito delle operazioni USA per dare la caccia alle squadre della morte e per cercare un soldato statunitense rapito. I feriti sembra siano più di 50. Intanto, ci sono dichiarazioni di preoccupazione da parte del segretario generale dell’ONU, Kofi Annan, e novità sul piano delle relazioni dell’Iraq con i Paesi vicini. Il servizio di Fausta Speranza:

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Gli Stati Uniti sono “in un certo modo in trappola, nel senso che non possono restare, ma non possono partire”: parole di Kofi Annan, in conferenza stampa a Ginevra. Ha spiegato che le modalità della partenza dovranno essere “ottimali, nel senso che non dovranno condurre ad un ulteriore deterioramento della situazione”. Il segretario dell’ONU ha definito la situazione in Iraq “molto, molto difficile”. Ha auspicato l’aiuto dei Paesi vicini, riconoscendo che c’è bisogno di loro e della comunità internazionale. Ha esortato dunque Siria e Iran ad “usare la loro influenza” per contribuire alla pacificazione dell’Iraq. E’ inoltre importante “portare gli iracheni insieme” a discutere e “risolvere le divergenze interne”. Il segretario generale ha quindi suggerito una revisione della Costituzione, per una suddivisione equa del potere e dei redditi. Intanto, proprio a proposito di Paesi vicini, Iraq e Siria hanno ristabilito relazioni diplomatiche dopo una rottura che durava da 25 anni. I capi della diplomazia, in conferenza stampa a Baghdad, hanno sottolineato che i due Paesi “coopereranno in materia di sicurezza”. Il capo della diplomazia siriana, Walid Muallem, sarà da domenica a Baghdad: prima visita dalla caduta di Saddam Hussein di un ministro siriano. E c’è da dire che ieri il presidente iraniano ha invitato Siria e Iraq per un vertice a tre nel fine settimana. Già ufficializzata la presenza del presidente iracheno, e anche la Siria sembra confermare anche se ancora a livello di indiscrezioni.
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