2006-11-09 15:13:34

Trovare soluzioni durature per i rifugiati: cosi, mons. Celestino Migliore al Palazzo di Vetro


(9 novembre 2006 - RV) “Una duratura soluzione ai problemi dei rifugiati e degli sfollati non avrà effetti solo su di loro, ma su tutta la famiglia umana”. E’ quanto sottolineato dall’arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, intervenuto in questi giorni al Palazzo di Vetro sul rapporto dell’Alto Commissariato dell’ONU per i rifugiati. L’arcivescovo Celestino Migliore ha rilevato che negli ultimi anni è stato sviluppato un sistema legale che risponde alla complessità del fenomeno. La protezione dei rifugiati, ha proseguito, richiede però più di un buon sistema legale, serve infatti anche “cooperazione e volontà politica” per trovare soluzioni durature.

Il presule non ha mancato di esprimere apprezzamento per l’impegno che l’Alto Commissariato dell’ONU per i rifugiati sta mostrando anche nei confronti degli sfollati interni, ai quali fornisce rifugio e protezione. Fortunatamente, ha proseguito l’osservatore vaticano, “alcuni conflitti sono finiti e questo permette alla gente di tornare nei propri Paesi di origine”. Per questo, quando ciò avviene, è necessaria “una stretta cooperazione tra le agenzie che si dedicano all’assistenza e alla ricostruzione post conflitto”. Ancora, ha auspicato, un rientro dei rifugiati “sostenibile in sicurezza e dignità” assieme ad una “ricostruzione delle infrastrutture locali sociali ed economiche”.

Al tempo stesso, mons. Migliore ha espresso rammarico per un “certo deterioramento del concetto legale di asilo, che sembra prendere piede in alcuni Stati i quali preferiscono la legislazione nazionale o gli accordi bilaterali al diritto internazionale”. Inoltre, ha detto ancora, alcuni Stati non riconoscono nella propria legislazione alcuni diritti internazionali come “la libertà di movimento e il diritto al lavoro”. D’altra parte, “molti programmi sono ampiamente sotto finanziati” con conseguenti mancanze nell’assistenza ai rifugiati. “I diritti e la dignità dei nostri fratelli che soffrono – ha concluso mons. Migliore – richiedono il massimo della nostra considerazione e dei nostri sforzi”.







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