Sri Lanka: il vescovo di Jaffna chiede aiuto per 600 mila persone senza cibo
(3 novembre 2006 - RV) Riaprire l’autostrada A9 nella penisola settentrionale cingalese
di Jaffna o trovare una via alternativa per portare i rifornimenti alimentari e sanitari
necessari alle oltre 600 mila persone che stanno affrontando una grave crisi umanitaria:
è quanto ha chiesto ieri il vescovo di Jaffna, mons. Thomas Savundaranayagam, in un
telegramma urgente al presidente dello Sri Lanka, Mahinda Rajapakse. La A9 collega
Jaffna con il resto del Paese ed è l’unica strada che può essere percorsa da mezzi
pesanti. Da quando il governo l’ha chiusa tre mesi fa a causa dell’escalation di scontri
tra ribelli delle Tigri tamil e forze di sicurezza, gli abitanti soffrono per la scarsità
di cibo, carburante e materiale sanitario. Se la A9 verrà riaperta, ha affermato il
presule, “non ci sembrerà più di esser costretti a vivere in una prigione a cielo
aperto”. Come riferisce l’agenzia del PIME, AsiaNews, l’invito del presule è, però,
rivolto anche alle Liberation Tigers of Tamil Eelam (LTTE), affinché facilitino la
riapertura dell’importante via di comunicazione. “La situazione – si legge nel testo
inviato a Rajapakse – è peggiorata in soli tre mesi: la scena più frequente a Jaffna
è quella di lunghe file di persone in attesa di comprare cibo”. La scarsità delle
merci, inoltre, ha fatto salire il loro prezzo. Secondo il vescovo, il principale
colpevole della crisi umanitaria è il governo, che “rifiuta di trovare una soluzione”;
poi l’esercito, che “continua a riferire a Colombo di una sufficiente presenza di
cibo e carburante sulla penisola”; ma colpevoli sono anche le Organizzazioni non governative
straniere, che “rimangono indifferenti agli urgenti bisogni alimentari della popolazione”.
La riapertura della A9 è stata una condizione chiave posta dalle LTTE durante i colloqui
di pace di Ginevra gli scorsi 28 e 29 ottobre. Il rifiuto del governo ha portato al
fallimento dei negoziati. Colombo sostiene che le Tigri attacchino l’autostrada e
richiedano pedaggi ai veicoli di passaggio; inoltre, riaprire la A9 permetterebbe
ai ribelli di trasportare liberamente armi e combattenti. Per questo, Colombo pretende
in cambio dell’apertura la “fine delle ostilità” da parte dei Tamil.