Papst Benedikt XVI.
hat beim heutigen Angelusgebet scharf die gewaltsame Entführung von Menschen verurteilt.
Überall auf der Welt würden Menschen Opfer dieses Verbrechens, so der Papst. Stellvertretend
nannte er den am 14. September im italienischen Sassari entführten Giovanni Battista
Pinna. Er hoffe, dass er bald freigelassen werde.
Außerdem unterstrich der
Papst bei seiner Auslegung des Sonntagsevangeliums von der Heilung des blinden Barthimäus
die Bedeutung der Glaubensunterweisung. Der Glaube sei ein Weg der „Erleuchtung“,
daher bedürfe es der Vertiefung und der Vorbereitung auf den Empfang der Sakramente.
Dies bereite die Christen auf ihren Dienst als Verkünder der Frohen Botschaft vor,
denn Kraft der Taufe besäßen alle eine missionarische Berufung.
Auf deutsch
sagte der Papst "Von Herzen heiße ich alle deutschsprachigen Pilger und Besucher
hier auf dem Petersplatz willkommen. Im heutigen Sonntagsevangelium bittet der blinde
Bartimäus, Jesus möge ihn wieder sehend machen. Eine gesunde Sehkraft ermöglicht es
uns, den Mitmenschen ganz wahrzunehmen und ihm wirklich nahe zu sein. Bitten wir den
Herrn, daß er uns die Augen öffne, um im anderen den Bruder und die Schwester zu sehen,
die unsere Liebe und Zuwendung brauchen. Euch allen einen gesegneten Sonntag und eine
gute Woche!" (rv 291006 mc)
Hier der Text der italienischen Ansprache:
Cari fratelli e sorelle, nel Vangelo di questa Domenica (Mc 10,46-52) leggiamo
che, mentre il Signore passa per le vie di Gerico, un cieco di nome Bartimeo si rivolge
verso di Lui gridando forte: “Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!”. Questa preghiera
tocca il cuore di Cristo, che si ferma, lo fa chiamare e lo guarisce. Il momento decisivo
è stato l’incontro personale, diretto, tra il Signore e quell’uomo sofferente. Si
trovano l’uno di fronte all’altro: Dio con la sua volontà di guarire e l’uomo con
il suo desiderio di essere guarito. Due libertà, due volontà convergenti: “Che vuoi
che io ti faccia?”, gli chiede il Signore. “Che io riabbia la vista!”, risponde il
cieco. “Va’, la tua fede ti ha salvato”. Con queste parole si compie il miracolo.
Gioia di Dio, gioia dell’uomo. E Bartimeo, venuto alla luce - narra il Vangelo - “prese
a seguirlo per la strada”: diventa cioè un suo discepolo e sale col Maestro a Gerusalemme,
per partecipare con Lui al grande mistero della salvezza. Questo racconto, nell’essenzialità
dei suoi passaggi, evoca l’itinerario del catecumeno verso il sacramento del Battesimo,
che nella Chiesa antica era chiamato anche “Illuminazione”.
La fede è un cammino
di illuminazione: parte dall’umiltà di riconoscersi bisognosi di salvezza e giunge
all’incontro personale con Cristo, che chiama a seguirlo sulla via dell’amore. Su
questo modello sono impostati nella Chiesa gli itinerari di iniziazione cristiana,
che preparano ai sacramenti del Battesimo, della Confermazione (o Cresima) e dell’Eucaristia.
Nei luoghi di antica evangelizzazione, dove è diffuso il Battesimo dei bambini, vengono
proposte ai giovani e agli adulti esperienze di catechesi e di spiritualità che permettono
di percorrere un cammino di riscoperta della fede in modo maturo e consapevole, per
assumere poi un coerente impegno di testimonianza. Quanto è importante il lavoro che
i Pastori e i catechisti compiono in questo campo! La riscoperta del valore del proprio
Battesimo è alla base dell’impegno missionario di ogni cristiano, perché vediamo nel
Vangelo che chi si lascia affascinare da Cristo non può fare a meno di testimoniare
la gioia di seguire le sue orme. In questo mese di ottobre, particolarmente dedicato
alla missione, comprendiamo ancor più che, proprio in forza del Battesimo, possediamo
una connaturale vocazione missionaria.
Invochiamo l’intercessione della Vergine
Maria, affinché si moltiplichino i missionari del Vangelo. Intimamente unito al Signore,
possa ogni battezzato sentire di essere chiamato ad annunciare a tutti l’amore di
Dio, con la testimonianza della propria vita.