2006-10-27 17:30:29

La soddisfazione di mons. Migliore per il voto all'ONU sul controllo del commercio internazionale delle armi convenzionali


(28 ottobre 2006 - RV) La Santa Sede, attraverso il suo osservatore permanente alle Nazioni Unite, mons. Celestino Migliore, ha espresso viva soddisfazione per l’approvazione giovedì scorso all’ONU, con una schiacciante maggioranza, di un progetto di Risoluzione per la stesura di un Trattato sul controllo del commercio internazionale delle armi convenzionali. I lavori si sono svolti nell’ambito della commissione disarmo e sicurezza: 139 i voti a favore del progetto, contrari solo gli Stati Uniti, mentre gli astenuti sono stati 26, tra cui Cina, Russia, India e Pakistan. Secondo Amnesty International il voto “crea un’opportunità storica per fermare il commercio irresponsabile e immorale di armi”. Ma ascoltiamo il commento di mons. Migliore al microfono di Sergio Centofanti: RealAudioMP3

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R. – In tanti abbiamo salutato questo voto con grande favore. Certo, la strada è ancora molto lunga. Si tratta appena di una Risoluzione che dà il mandato al segretario generale dell’ONU di preparare un rapporto sul commercio delle armi convenzionali entro un anno: poi un gruppo di lavoro comincerà a lavorare su questa questione. Ma è una vittoria importantissima sul piano umano, direi, soprattutto considerando la dimensione umana delle tante vittime causate dalle armi: la Santa Sede, da parte sua, è stata attivissima nell’appoggiare questa iniziativa.


D. – I voti a favore sono stati 139, contrari solo gli Stati Uniti, mentre gli astenuti sono stati 26, tra cui Cina, Russia, India e Pakistan. Che commento fare?


R. – Il commento è che tra i 139 che hanno votato a favore, vi sono molti Paesi produttori, grandi produttori di armi convenzionali, perché ovviamente questo Trattato non metterà al bando la produzione e il commercio di armi, ma li regolerà. Ora anche i grandi produttori desiderano avere un quadro preciso per il commercio e il trasferimento delle armi e penso che questo sia un segno positivo.


D. – Quindi, si sta muovendo qualcosa a livello internazionale sul fronte del processo di disarmo?


R. – Sì. Certo, qui parliamo delle armi convenzionali; poi c’è tutta la questione delle armi non convenzionali, come le armi nucleari, radiologiche e chimiche e su questo anche la Santa Sede sta appoggiando moltissimo gli Stati e le organizzazioni della società civile, che si battono perché – per esempio – entri finalmente in vigore il trattato che mette al bando gli esperimenti nucleari e che vieta a uno Stato nucleare di attaccare con armi nucleari uno Stato non nucleare, e perchè si arrivi al più presto a un trattato sul materiale fissile … ecco, c’è molta carne al fuoco. E’ un periodo di stagnazione del disarmo in genere, però ci sono motivi di speranza, come questo voto all’ONU, che ci animano nel portare avanti questa causa.
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E sul commercio mondiale di armi Giovanni Augello ha sentito Giorgio Beretta, ricercatore presso l’Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere di Brescia. RealAudioMP3








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