Il cardinale Tarcisio Bertone ha inaugurato a Roma la Mostra per i 145 anni dell’”Osservatore
Romano”
(24 ottobre 2006 - Rv) È stata inaugurata stamane a Roma dal cardinale segretario
di Stato Tarcisio Bertone, la mostra “L’Osservatore Romano: da Roma al mondo. 145
anni di storia attraverso le pagine del giornale del Papa”. L’esposizione – allestita
a Palazzo Valentini, sede della Provincia che ha collaborato all’iniziativa – sarà
aperta al pubblico gratuitamente da domani fino al 10 novembre, dal lunedì al venerdì
dalle 10 alle 19. Il servizio di Roberta Gisotti sulla cronaca di questa mattina: ********** Una
mostra di grande interesse storico che percorre le vicende salienti della Chiesa,
dell’Italia e del mondo intero, dal primo luglio 1861 - questa la data del primo numero
dell’Osservatore Romano, esposto in originale - fino ad oggi con una immagine - tratta
dall’archivio fotografico del quotidiano vaticano - di Benedetto XVI che legge il
giornale del Papa. Segno di una continuità che ha attraversato 11 pontificati da Pio
IX a Papa Ratzinger, di cui la rassegna riporta gli aspetti salienti intrecciati nelle
pagine dell’Osservatore Romano alle cose del mondo, come ha rilevato il cardinale
Bertone, nel discorso inaugurale dopo aver visitato le due sale che ospitano i 30
pannelli espositivi.
Nella visita il porporato è stato accompagnato dal presidente
della Provincia, Enrico Gasbarra e dal direttore dell’Osservatore Romano Mario Agnes,
da ben 22 anni alla guida di questa testata, organo ufficioso della Santa Sede, nato
per iniziativa di alcuni fedeli laici, in un clima di aperta sfida e contrapposizione
tra ideologie risorgimentali e Stato Pontificio. E, dopo 145 anni, la storia di questo
giornale è ospitata nel Palazzo della Provincia di Roma, città culla della civiltà
occidentale e cuore della cristianità, a suggellare – ha sottolineato il cardinale
Bertone – la proficua e reciproca collaborazione tra istituzioni civili ed ecclesiali,
per essere a servizio dell’uomo, in linea – ha osservato – con l’invito lanciato a
Verona da Benedetto XVI “ai cattolici presenti in ogni ambito della società ad aprirsi
a nuovi rapporti e a non trascurare alcuna delle energie che possono contribuire alla
crescita morale e culturale dell’Italia”.
“Il susseguirsi degli eventi storici
mostra che la Chiesa nel passato come nel presente, per diffondere il messaggio evangelico
in ogni ambito della società, per promuovere e difendere gli ideali dell’autentica
libertà, della verità, della giustizia e della carità ha bisogno dell’operosità, dell’inventiva
e del carisma dei laici”.
E, un grazie particolare il direttore dell’osservatore
romano, Agnes ha voluto dedicare “quanti a vario titolo hanno dato e danno professionalità
ed un pezzo del loro cuore, qualcosa di se stessi, per confezionare questo giornale
unico al mondo “che legge le vicende dell’uomo con occhio ecclesiale”, da un osservatorio
– possiamo aggiungere - privilegiato, arricchito dallo sguardo benevolo del Papa sull’umanità
intera. **********
Ascoltiamo ora al microfono di Tiziana Campisi il curatore
della Mostra, Marco Impagliazzo, professore di storia contemporanea all’Università
per stranieri di Perugia: ********** R.
– Abbiamo provato ad identificare i punti forti della storia di questo giornale del
Papa, anche se in realtà non è il giornale ufficiale della Santa Sede. L’Osservatore
Romano, proprio nella prospettiva della Chiesa cattolica, da Roma guarda al mondo
e in questo guardare al mondo quali sono i fatti fondamentali del XX secolo? Sono
le guerre mondiali e tutta l’opera che i Papi hanno fatto per difendere la causa della
pace, partendo da Benedetto XV, che ha definito la Prima Guerra Mondiale “inutile
strage, a Pio XII, che ha chiesto ripetutamente che si evitasse la Seconda Guerra
mondiale. Ma anche le voci di Giovanni XXIII, che ha fatto l’Enciclica – forse più
conosciuta al mondo – la Pacem in terris; di Paolo VI che nel 1965 andò all’ONU e
gridò “Mai più la guerra” e fino alla grande opera di pace di Giovanni Paolo II sia
nel far cadere il Muro di Berlino, sia nel difendere la pace nella Guerra dei Balcani
e dopo l’11 settembre contro il terrorismo.
Ma quale contributo ha offerto
all’informazione “L’Osservatore Romano”? Lo abbiamo chiesto al cardinale Jean-Louis
Tauran, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa:
R. – Un’informazione
neutrale, super partes, che fa riflettere sui principi. Informare vuol dire formare. **********