I vescovi di Etiopia ed Eritrea invitano i due popoli a riconciliarsi
(21 ottobre 2006 - RV) “Aiutateci a costruire fiducia reciproca, speranza, comprensione,
cooperazione e sviluppo nei nostri rispettivi Paesi”: è l’esortazione dei vescovi
di Etiopia ed Eritrea alle popolazioni dei due Stati africani, nel comunicato finale
della loro Assemblea plenaria, conclusasi ieri in Vaticano. “Vi esortiamo – affermano
i presuli – a impegnarvi e a pregare per la pace e la riconciliazione, in modo da
guarire le ferite che ci siamo causati reciprocamente, alla ricerca di una soluzione
giusta, che metta fine al conflitto tra le nostre nazioni sorelle”. “Tutti noi – continuano
– sappiamo benissimo che ci sono più cose in comune radicate nelle nostre culture,
storie e fedi, che differenze, che possono aver portato a incomprensioni e a grandi
sofferenze”. Secondo i due episcopati, la prospettiva di una convivenza pacifica porterebbe
“grandi vantaggi per entrambe le società e i singoli cittadini, come quel progresso
e quella prosperità di cui noi siamo affamati”. “Le nostre energie migliori – precisano
i vescovi – dovrebbero essere indirizzate a lavorare in armonia, per ridurre la povertà,
le malattie, alleviare le sofferenze che derivano da tutti i tipi di calamità e combattere
la pandemia di HIV/AIDS”. I presuli ricordano, poi, che la Chiesa cattolica africana
sta preparando la seconda Assemblea continentale dei vescovi proprio sui temi della
riconciliazione della giustizia e della pace tra tutti i popoli e i Paesi dell’Africa,
centrati sul messaggio di Cristo. “Qui riuniti vicino alle tombe degli Apostoli Pietro
e Paolo – concludono – ci affidiamo all’intercessione della Vergine Maria, madre di
Dio e di tutti noi, perché ci dia la grazia del dono della vera pace”.