Benedetto XVI ricorda il 50° anniversario della rivoluzione ungherese: "è giusto e
nobile difendere la libertà"
(14 ottobre 2006 - RV) Il Papa celebra la memoria del 50° anniversario della rivoluzione
democratica ungherese contro la dittatura comunista. Ce ne parla Sergio Centofanti.
************ “E’
nobile e giusto difendere e custodire i diritti della propria libertà e della religione”:
così scrive Benedetto XVI nella Lettera al cardinale Angelo Sodano, segretario di
Stato emerito e Decano del Collegio Cardinalizio, per la nomina a Legato Pontificio
alle celebrazioni della libertà dell’Ungheria, che si svolgeranno a Budapest il 22
e 23 ottobre prossimi. L’evento ricorda la rivoluzione ungherese del 1956, allorchè
l’Ungheria cercò di liberarsi dalla dittatura comunista. L’insurrezione fu repressa
nel sangue dalle truppe del Patto di Varsavia: centinaia le vittime. “La vera
libertà – afferma il Papa citando il Concilio Vaticano II - è nell'uomo un segno
privilegiato dell'immagine divina” e quanti per questa causa “hanno subito persecuzioni
o hanno perso la vita – ha aggiunto - sono degni di plauso e di doverosa memoria”.
Prendendo spunto dal 50° anniversario della “eroica difesa della libertà nazionale”
in Ungheria, Benedetto XVI esorta tutti, ma specialmente “coloro che sono impegnati
in compiti educativi, ad adoperarsi per formare esseri umani” che “nel pieno riconoscimento
dell'ordine morale, sappiano obbedire alla legittima autorità e siano”, nello stesso
tempo, “amanti della genuina libertà”.