2006-10-13 14:39:56

La Santa Sede chiede alla comunità internazionale di rispettare gli impegni su riduzione del debito e aiuti allo sviluppo per l'Africa


(13 ottobre 2006 - RV) Nuovo appello di mons. Migliore all’ONU: i Paesi ricchi onorino gli impegni presi con i Paesi dell’Africa sulla riduzione o la cancellazione del debito estero e sugli aiuti allo sviluppo. L’Osservatore permanente della Santa Sede presso l’ONU ha svolto il suo intervento ieri al Palazzo di Vetro di New York, durante i lavori della 61.ma Assemblea generale. Il servizio di Sergio Centofanti.

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“Oggi più che mai una condizione decisiva per la pace nel mondo è la consapevolezza dell’interdipendenza tra Paesi ricchi e Paesi poveri” – ha affermato mons. Migliore esprimendo il forte convincimento che “il benessere dei popoli africani è una condizione indispensabile per il raggiungimento del bene comune universale”. Se “lo sviluppo non sarà compreso come un compito comune a tutti noi” – ha aggiunto - si può innestare “un processo di regressione anche nelle zone segnate finora dal progresso”. Per questo la Santa Sede lancia un nuovo appello ai governi dei Paesi ricchi affinchè onorino “le promesse che hanno fatto riguardo all’alleggerimento o alla cancellazione” del debito estero che pesa sui Paesi africani e al “tempestivo adempimento dell’impegno di destinare lo 0,7% del Prodotto Interno Lordo” agli aiuti allo sviluppo: l’attuazione di questi impegni – nota mons. Migliore – procede purtroppo con “lentezza”. L’Osservatore permanente ha quindi parlato dell’opera preziosa del NEPAD, il nuovo partenariato per lo sviluppo dell’Africa, un progetto di cooperazione interamente africano che ha l’obiettivo di risolvere i problemi economici e sociali del Continente. “C’è bisogno – ha concluso mons. Migliore – di creare nuove forme di solidarietà a livello bilaterale e multilaterale attraverso un più deciso impegno da parte di tutti” per sostenere lo sviluppo dell’Africa.

Il Papa è intervenuto più volte su questo tema ricordando che l’Africa “è un Continente di grandissime potenzialità, di grandissima generosità da parte della gente, con una fede viva che impressiona”, ma che continua ad essere oggetto di abuso e di sfruttamento per le sue ricchezze: molti conflitti – ha affermato Benedetto XVI - non avrebbero assunto forme virulente “se non ci fossero dietro gli interessi delle grandi potenze”. L’Africa, secondo il Papa, oggi più che mai, ha bisogno del “fraterno aiuto” di tutta la comunità internazionale.
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