2006-10-10 16:25:45

Arrestati due cattolici in Pakistan: accusati di blasfemia, rischiano l'ergastolo


(10 ottobre 2006 - RV) La polizia pachistana ha arrestato due cattolici di Faisalabad con l’accusa di blasfemia per aver bruciato pagine del Corano. Secondo fonti locali, i due avrebbero inavvertitamente e involontariamente bruciato ieri delle carte, tra cui alcune pagine del libro sacro dell’Islam. Successivamente – riferisce l’Agenzia Asianews - una folla di oltre 500 musulmani ha circondato la loro casa e solo l’intervento degli agenti ha evitato un linciaggio. Un sacerdote locale, padre Yousaf, precisa inoltre che i due coniugi sono analfabeti. L’uomo che li ha denunciati – aggiunge il sacerdote – voleva acquistare la loro casa ma ha sempre ricevuto un secco rifiuto. Commentando questa vicenda, il vescovo di Faisalabad, mons. Joseph Coutts, sottolinea come “tali incidenti dimostrino quanto siano vulnerabili i cristiani nel Pakistan musulmano”. “Paghiamo un prezzo molto caro –spiega il presule – anche se avvengono offese non volute, compiute in maniera non intenzionale”. In Pakistan, la controversa legge sulla blasfemia punisce con l’ergastolo le offese al Corano e prevede la pena capitale per “tutti coloro che con parole o scritte insultano il profeta Maometto”. Recentemente, la normativa è stata parzialmente modificata: rischia la pena capitale anche chi sostiene false accuse di blasfemia.








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