Benedetto XVI ricorda l'incontro di Giovanni Paolo II, 20 anni fa, con gli aborigeni
australiani
(9 settembre 2006 - RV) La Sala Stampa vaticana ha pubblicato oggi la Lettera che
il Papa ha inviato il 22 settembre scorso al cardinale Edward Idris Cassidy e ai partecipanti
all’incontro che si è tenuto ad Alice Springs dal 2 al 7 ottobre, per la celebrazione
del ventesimo anniversario della visita di Giovanni Paolo II in Australia. Benedetto
XVI ricorda l’appello che Papa Wojtyla lanciò durante lo storico incontro con gli
aborigeni australiani il 29 novembre del 1986 ad Alice Springs: siete chiamati ad
essere “fedeli alle vostre degne tradizioni – aveva detto Giovanni Paolo II - e ad
adattare la vostra cultura viva quando sia necessario per rispondere alle vostre esigenze
e a quelle del vostro popolo. Ma soprattutto siete chiamati ad aprire sempre più i
vostri cuori al messaggio consolatore, purificatore ed esaltante di Gesù Cristo, il
Figlio di Dio, morto perché tutti abbiamo la vita e l’abbiamo in abbondanza”. In
questo senso - ha detto Benedetto XVI - conta molto l’esempio degli anziani: “io li
incoraggio ad esercitare la loro autorità con saggezza rimanendo fedeli alle loro
tradizioni” e con “una rinnovata espressione della loro profonda coscienza di Dio,
resa possibile grazie al Vangelo di Gesù Cristo”. Il Papa si è poi rivolto ai giovani:
“Cristo – ha affermato - è al vostro fianco! Anche nelle ore più buie la sua luce
continua a brillare … Non permettete che i vostri sogni siano minati dal richiamo
superficiale di coloro che possono portarvi ad abusare di alcool e droga, con la promessa
della felicità. Queste sono false promesse e portano ad intrappolarvi in un circolo
di miseria. Vi esorto invece – ha proseguito il Papa - a coltivare l’incontro con
il mistero dello spirito di Dio attivo in voi e nella creazione, chiamandovi ad un
vita fatta di propositi, di servizio, di soddisfazione e gioia”. Benedetto XVI sottolinea
poi il fatto che “già tanto è stato ottenuto lungo il cammino della riconciliazione
razziale, ma tanto ancora deve essere raggiunto. Nessuno può essere esentato da questo
processo. Nessuna cultura può usare un passato doloroso per evitare di affrontare
le difficoltà dei bisogni sociali contemporanei. E solo accettando con prontezza la
verità storica – ha affermato - si può raggiungere una giusta comprensione della realtà
contemporanea e abbracciare la visione di un futuro armonioso”. Il Papa infine incoraggia
tutti gli australiani a guardare “con compassione e determinazione” alle cause delle
difficoltà che ancora affliggono gli aborigeni, in un processo di verità che può aprire
la via alla pace attraverso le due dimensioni del chiedere e dell’offrire il perdono.