2006-10-04 08:42:35

Il card. Martino a Parigi: la cittadinanza mondiale viene prima di ogni cittadinanza nazionale


(4 ottobre 2006 - RV) La luce del Vangelo è ancora il principale motore per lo sviluppo umano, non solo nelle relazioni personali e sociali, ma anche a livello internazionale e mondiale. Questa la convinzione del presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, cardinale Martino, che ha inaugurato stamani l’Anno Accademico dell’Institut Catholique di Parigi, parlando alla Facoltà di Scienze Sociali del prestigioso ateneo su: “Letture e interpretazioni delle relazioni internazionali contemporanee” alla luce della dottrina sociale della Chiesa.

Rifacendosi al Compendio della dottrina sociale della Chiesa, dopo averne ricordati i quattro principi fondamentali – dignità e libertà della persona umana, bene comune, sussidiarietà e solidarietà – il porporato si è soffermato su tre concetti innovativi di tale dottrina, offerti come piste di riflessione a docenti e studenti con particolare riferimento al panorama internazionale attuale.

Anzitutto il concetto di cittadinanza mondiale, che viene prima di ogni cittadinanza legale nazionale e costituisce un patrimonio di diritti e doveri di cui è dotata ogni persona in forza della semplice appartenenza all’unica famiglia umana. Secondo il cardinale Martino, la condanna del razzismo, la tutela delle minoranze, l’assistenza ai profughi e ai rifugiati, la mobilitazione della solidarietà internazionale nei confronti di tutti i bisognosi, indipendentemente dal fatto se siano cittadini o meno di uno Stato, non sono che applicazioni del principio della cittadinanza mondiale.

Poi il concetto di capitale sociale globale. Gli studiosi oggi sono d’accordo che il capitale sociale, cioè la fiducia reciproca, la collaborazione, la solidarietà, la condivisione di valori comuni, la reciprocità nei rapporti, costituisce la principale risorsa di una comunità. Il presidente di Giustizia e Pace ha sostenuto che il concetto di capitale sociale va esteso a livello globale, come principale risorsa della comunità mondiale. Ed ha aggiunto che l’avvio – anche se contrastato – della Corte penale internazionale, il processo di consolidamento di un “diritto europeo”, i numerosi casi di leggi di uno Stato che acquistano valore dentro i confini di un altro, norme e sanzioni imposte da Organismi internazionali, l’aumento di Trattati sottoscritti da molti Stati sono esempi di un percorso che va sorretto e indirizzato verso una collaborazione regolata dal diritto e orientata al bene comune.

Infine, la ribadita necessità di un’autorità politica mondiale, giacchè oggi nessun singolo potere nazionale, per quanto potente e forte, è in grado di porre da solo le basi per la pace mondiale e il bene comune universale. Non si tratta di scrivere la costituzione di un super-Stato mondiale e sarebbe erroneo interpretare l’ONU in questo senso. Non si tratta nemmeno di mettersi a tavolino per preparare uno schema astratto di regole coercitive, ma piuttosto di continuare e approfondire un processo di costruzione partecipata di livelli trasparenti e sussidiari di autorità.

Questa sera il cardinale Martino, nella sede parigina dell’UNESCO, parlerà sul tema: “L’amore del prossimo al cuore della dottrina sociale della Chiesa”.
**********









All the contents on this site are copyrighted ©.