Servire gli altri in una società dominata dai valori materiali: le parole di Benedetto
XVI ai vescovi del Malawi
(29 settembre 2006 - RV) La difficoltà anche per i sacerdoti di uno stile di vita
contrario ai modelli dominanti: ne ha parlato stamani il Papa nell’udienza ai vescovi
del Malawi in visita ad Limina, sollecitandoli a denunciare con coraggio le colpe
che sono dietro i gravi problemi del loro Paese. Il servizio di Roberta Gisotti:
********* “In
un mondo dominato da valori secolari e materiali può essere difficile mantenere uno
stile di vita culturalmente controcorrente, cosi necessario nel sacerdozio e nella
vita religiosa”, ha detto Benedetto XVI, raccomandando ai presuli del Malawi di offrire
anzitutto loro l’esempio di un “ministero davvero incentrato su Cristo”. Se il clero
del Paese africano si trova talvolta - come la popolazione - in condizioni di bisogno,
mancando dei mezzi necessari per esercitare l’apostolato, il Papa ha sollecitato i
vescovi a provvedere alle legittime necessità, ma al tempo stesso ad ammonire riguardo
“un eccessivo interesse al possesso materiale”. Cosi anche nei Seminari – ha suggerito
il Santo Padre – “è necessario insegnare agli studenti che un prete è chiamato a vivere
per gli altri e non per se stesso”.
Sottolineando la grande vitalità delle
comunità cristiane del Malawi, che si esprime nelle gioiose celebrazioni liturgiche,
segno della predominanza dei giovani nella popolazione, il Papa ha esortato a seguire
questi giovani nella loro preparazione di fede, attraverso insegnanti e catechisti
ben preparati a questa nobile missione, e un contributo rilevante in questo ambito
– ha detto - potrà darlo la nuova Università cattolica aperta di recente nel Paese
africano.
Il piccolo Stato del Malawi nell’Africa sud orientale, esteso
poco più di un terzo dell’Italia, conta oltre 11 milioni 300 mila abitanti, per oltre
metà cristiani, fra i quali 2 milioni e 680 mila cattolici.
Dopo aver ascoltato
dai presuli i gravi problemi sociali che affliggono il Malawi, il Papa ha denunciato
che la fame diffusa non è solo frutto della siccità ma anche del malgoverno nel settore
agricolo; che la diffusione dell’AIDS è incrementata dall’incapacità di restare fedeli
al proprio partner nel matrimonio o di praticare l’astinenza; che i diritti delle
donne, dell’infanzia e dei bambini non nati sono cinicamente violati dal traffico
di esseri umani, dalla violenza domestica e da chi promuove l’aborto. Da qui l’appello
di Benedetto XVI a non cessare mai di proclamare sempre la verità, che ci renderà
liberi. **********