2006-09-26 15:39:04

Scomunica latae sententiae per Mons. Milingo e i quattro sacerdoti da lui consacrati vescovi senza mandato pontificio


(26 settembre 2006 - RV) Una dichiarazione della Sala Stampa vaticana ha reso noto oggi che l’arcivescovo Milingo e i quattro sacerdoti da lui ordinati vescovi domenica scorsa a Washington “sono incorsi nella scomunica latae sententiae”, cioè automatica, prevista dal Canone 1382 del Codice di Diritto Canonico per quei vescovi che senza mandato pontificio consacrano qualcuno vescovo e per chi da essi ricevono la consacrazione.
La nota rileva che “la Santa Sede ha seguito con viva apprensione l’attività posta in essere recentemente” da mons. Emmanuel Milingo, arcivescovo emerito di Lusaka, “con una nuova Associazione di sacerdoti coniugati, seminando divisione e sconcerto fra i fedeli. Esponenti a vario livello della Chiesa hanno invano cercato di contattare l’arcivescovo Milingo”, per dissuaderlo dal proseguire in azioni che fossero di scandalo, “soprattutto nei riguardi dei fedeli che hanno seguito il suo ministero pastorale a favore dei poveri e dei malati”.
“Tenuto conto della comprensione manifestata, anche di recente, dal Successore di Pietro verso questo anziano Pastore della Chiesa – prosegue la nota - la Santa Sede ha atteso con vigilante pazienza l’evolversi degli eventi, i quali, purtroppo, hanno condotto l’arcivescovo Milingo a una condizione di irregolarità e di progressiva aperta rottura della comunione con la Chiesa, prima con l’attentato matrimonio e poi con l’ordinazione di quattro vescovi”.
“La Chiesa – leggiamo ancora nel comunicato - non riconosce e non intende riconoscere nel futuro tali ordinazioni e tutte le ordinazioni da esse derivate, e ritiene che lo stato canonico dei quattro presunti vescovi sia quello in cui si trovavano prima dell’ordinazione. La Sede Apostolica, sollecita come è dell’unità e della pace del gregge di Cristo, aveva sperato nell’azione fraterna di persone vicine all’arcivescovo Milingo, per un suo ripensamento e per un suo ritorno alla piena comunione con il Papa. Purtroppo gli ultimi sviluppi hanno allontanato tali speranze. In momenti di sofferenza ecclesiale come questo – conclude la dichiarazione della Sala Stampa vaticana - si intensifichi la preghiera di tutta la comunità dei fedeli”.












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