2006-09-26 15:42:43

Presentato in Vaticano il Congresso mondiale delle TV cattoliche


(26 settembre 2006 - RV) Le Tv cattoliche riunite in un Congresso mondiale a Madrid, in Spagna, dal 10 al 12 ottobre. L’iniziativa, promossa del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali è stata presentata stamane nella Sala Stampa vaticana. Il servizio di Roberta Gisotti: RealAudioMP3

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Sono circa 2000 le televisioni cattoliche nel mondo, ed è tempo di valorizzare un patrimonio prezioso nel panorama della comunicazione, di fronte alle sfide che le nuove tecnologie in continua evoluzione pongono anche alla Chiesa. Di questo parleranno nella capitale spagnola oltre 250 rappresentanti di Tv e Centri di produzione televisiva sparsi in Europa, America, Africa, Asia, Oceania, insieme a delegati di commissioni episcopali di comunicazione sociale e docenti di Facoltà di Scienze dei media; una trentina i relatori. Si tratta di creare una nuova rete di cooperazione, “rispettando l’autonomia e l’organizzazione” di ciascuno, per suscitare “dinamismi utili” ovvero opportunità per facilitare il lavoro della comunicazione nella Chiesa e nella società – ha spiegato l’arcivescovo John P. Foley, presidente del dicastero vaticano promotore del Congresso:

“Occorre lavorare non soltanto sull’identità cattolica di questi enti televisivi, ma anche su temi molto pratici come gli aspetti economici e amministrativi dell’industria televisiva, la professionalità del personale, la qualità e la varietà dei formati di programmazione, la qualità dell’informazione, le possibilità offerte dai cambiamenti tecnologici, eccetera”.


“Una realtà molto variegata”, quella dell’emittenza cattolica che va dalle Tv create dalle Conferenze episcopali o da grandi diocesi che coprono vaste aree nazionali o anche internazionali a quelle a volte molto piccole e povere di mezzi sostenute da movimenti, enti religiosi, singole persone, come ha illustrato padre Federico Lombardi, intervenuto in qualità di direttore del Centro Televisivo Vaticano (CTV):

“E’ veramente necessario ed opportuno che queste diverse realtà convengano per conoscersi, per poter stabilire dei legami di collaborazione, in un certo senso anche per poter organizzare la loro collaborazione. Ci sono le emittenti, ci sono i centri di produzione, ci sono le agenzie e ci sono anche le istituzioni che possono finanziare: capite che sono veramente tasselli di un panorama che può veramente produrre, se ben coordinato, dei risultati molto positivi”.


Un punto di partenza Madrid di un lavoro coordinato “che darà frutti efficaci all’irrinunciabile missione evangelizzatrice della Chiesa, sotto l’orientamento della Santa Sede, ha sottolineato mons. José Maria Jil, segretario della Commissione dei mezzi di comunicazione sociale della Conferenza episcopale spagnola, ricordando che sarà possibile seguire i lavori del Congresso sul sito Internet www.congresomundialtv.com nelle lingue spagnola, italiana, inglese e francese.

I media, ponte per le culture e per le religioni, ha concluso mons. Foley sollecitato dai giornalisti circa le polemiche insorte di recente intorno al discorso del Papa all’Università di Ratisbona, “un fatto provvidenziale - ha detto - perché ha dato la possibilità di ristabilire il dialogo tra Cristianesimo ed Islam”. Mons. Foley:

“I mezzi della comunicazione sono una sorta di ponte dove possiamo avere anche questo dialogo e possiamo avere una conoscenza più profonda dei nostri vicini di altre religioni”.
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