Le speranze del card. Kasper alla ripresa del dialogo teologico tra cattolici e ortodossi
(22 settembre 2006 - RV) Proseguono a Belgrado i lavori della nona Sessione plenaria
della Commissione mista internazionale per il Dialogo teologico tra la Chiesa cattolica
e la Chiesa ortodossa sul tema della teologia della comunione. I partecipanti stanno
affrontando due questioni centrali per il cammino verso l’unità delle due Chiese:
il primato del vescovo di Roma e il tema dell’ ‘uniatismo’, la questione cioè delle
Chiese orientali che sono rimaste in comunione con Roma. L’incontro, che si concluderà
il 25 settembre, costituisce una ripresa del dialogo teologico tra Chiesa cattolica
e Chiesa ortodossa: la Commissione mista si era riunita l’ultima volta sei anni fa.
Ma quali frutti stanno dando questi colloqui? Max Cappabianca lo ha chiesto al cardinale
Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei
cristiani, che sta partecipando ai lavori della plenaria:
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– Il vero frutto è l’amicizia che abbiamo stabilito in questi giorni, in un’atmosfera
molto seria, ma anche molto serena ed amichevole. Questo è certamente un punto di
partenza ed una speranza per il futuro. Soltanto in un’atmosfera calma e spirituale
si può avanzare con il dialogo. E in questi giorni abbiamo avuto uno scambio amichevole,
ma anche molto onesto; abbiamo affrontato i punti di differenza, ma con la volontà
e l’intenzione di superare insieme le polemiche e le differenze. Si è trattato di
uno scambio teologico molto serio, molto dettagliato. Sono, infatti, presenti sia
parte ortodossa che da parte cattolica teologi molto stimati.
D. – Il Papa
stesso a Ratisbona aveva detto di sperare e di pregare affinché questo incontro portasse
frutti. Secondo lei, la speranza del Papa si sta realizzando?
R. – Io penso
di sì e questo perché i presupposti per ogni dialogo sono certamente l’atmosfera nella
quale si svolge, l’amicizia e il clima spirituale. Soltanto in tale clima, infatti,
si può avanzare nel dialogo. In questo senso, il nostro raduno corrisponde bene alla
speranza del Papa e noi tutti abbiamo la speranza che si possano fare passi concreti.
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