2006-09-10 15:52:45

Oggi le prime elezioni del Montenegro indipendente


(10 settembre 2006 - RV) Storiche elezioni parlamentari oggi in Montenegro, il più giovane Stato nel contesto internazionale. Si tratta, infatti, delle prime consultazioni dal referendum del maggio scorso, che ha sancito l’indipendenza dalla Serbia, a partire dal 3 giugno, del piccolo Paese balcanico. 81 i seggi del Parlamento di Podgorica che gli oltre 480 mila elettori dovranno assegnare. Favorita, secondo i sondaggi, l’alleanza social-democratica del premier Djukanovic. A seguire, socialisti e partiti minori, tra i quali figura anche una formazione filo-serba. Intanto, in vista della chiamata alle urne, le autorità montenegrine hanno arrestato 14 persone sospettate di attività terroristica, la maggioranza delle quali di origine albanese. Lo rende noto stamani il quotidiano locale Vijesti. Ma per un’analisi dell’appuntamento elettorale del Montenegro, Giancarlo La Vella ha raccolto il commento di Federico Eichberg, esperto dell’area balcanica: RealAudioMP3


**********
R. - E’ un confronto nuovo e un confronto tradizionale allo stesso tempo, perché ovviamente si tratta di uno Stato che ha voluto avviare un profondo rinnovamento, basti pensare alla richiesta di adesione alla NATO. L’alleanza del premier Djukanovich si presenta con una forza rilevante che probabilmente le consentirà di prevalere. Al contempo Djukanovich si trova ad affrontare i tradizionali rivali, cioè i socialisti, indeboliti dall’esito del referendum, però sarà interessante vedere un rinnovamento che si auspica in queste seconde forze a seguito delle elezioni.


D. - In uno Stato così giovane c’è il rischio per la tenuta democratica nel futuro?


R. - L’esito di queste elezioni, se saranno confermate le previsioni, e quindi se manterrà il potere Djukanovich, ci potrà dire molto. Nel senso che l’aspetto più interessante sarà dal giorno dopo e cioè l’esigenza per le forze dei socialisti di abbandonare alcune posizioni e quindi proporre tematiche innovatrici. Un secondo aspetto è questa terza forza più liberale, che sembra nei sondaggi abbastanza premiata, che potrebbe portare qualche nuova tematica all’attenzione, ma diciamo che l’aspetto più decisivo di questo confronto può essere rispetto all’equilibrio che il Montenegro ha cercato di tenere tra Occidente e Oriente. Sappiamo che oggi la Russia è forse il principale investitore in Montenegro e che Djukanovich cerca di tenere buoni rapporti tanto con Mosca quanto con l’Unione Europea e Washington. Allora capire se ci sarà questa positiva continuazione sarà l’aspetto più interessante dell’elezione.


D. - Sarà importante l’appoggio della Comunità internazionale, dell’Europa in particolare al Montenegro?


R. - Per quanto l’esito del referendum di giugno segni un cammino autonomo del Montenegro, in realtà il cammino del Montenegro è molto legato a quello della Serbia. Quindi la questione montenegrina si intreccia con i “Kosovo status talks” che si svolgono a Vienna cioè il confronto tra delegazione di Belgrado e delegazione di Pristina. Allora se saremo in grado come Comunità internazionale di garantire che i colloqui di Vienna portino ad un nuovo assetto maggiormente condiviso tra le forze che partecipano a questi negoziati, allora anche il Montenegro potrà conoscere una nuova stagione. In buona sostanza l’accelerazione del processo di adesione di questi paesi all’Unione Europea è proporzionale al loro grado di intesa; questa intesa si dovrà svolgere a tappe: una prima tappa è stata il positivo esito del referendum. Un altro positivo risultato dovrà essere entro la fine dell’anno, al massimo nei primi mesi del 2007, un positiva soluzione della questione Kosovo.
**********








All the contents on this site are copyrighted ©.