La comunità internazionale al lavoro per la forza di pace in Libano
(21 agosto 2006 - RV) Si cerca di abbreviare i termini per la costituzione della forza
internazionale di pace, in esecuzione della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza
delle Nazioni Unite. E mentre la Lega Araba, riunita ieri al Cairo, si è detta favorevole
a finanziare la ricostruzione del Paese dei Cedri, continua lo scambio di responsabilità
tra Israele ed hezbollah sulla tenuta della tregua, mentre all’interno dello Stato
ebraico non mancano certo le polemiche. Il servizio di Graziano Motta:
Dunque,
la comunità internazionale è mobilitata per garantire la massima efficienza e operatività
al contingente che, sotto l’egida dell’Onu, dovrà schierarsi al confine tra Libano
e Israele. Ma quali difficoltà potrà incontrare la forza di pace internazionale? Eliana
Astorri lo ha chiesto ad Alberto Negri, inviato speciale del Sole 24 Ore, appena rientrato
da Beirut:
Sempre
preoccupante anche la situazione umanitaria in Libano. Nonostante la recente violazione
della tregua da parte di Israele, i libanesi – circa un milione secondo le stime –
stanno rientrando nelle proprie case. Come stanno vivendo il rischio, sempre alto,
di una ripresa delle ostilità? Giada Aquilino lo ha chiesto al vescovo maronita di
Byblos, mons. Bechara Rai: