2006-08-02 15:58:35

Anche la Chiesa inglese preoccupata per l'intenzione di Amnesty International di inserire l'aborto tra i diritti umani


(2 agosto 2006 - RV) RealAudioMP3 Anche la Chiesa anglo-gallese è preoccupata per la proposta avanzata dai vertici di Amnesty international di inserire nella sua agenda il diritto di abortire. Come è noto, l’organizzazione per i diritti umani ha iniziato a consultare i propri membri per capire se abbandonare la posizione neutrale sull’aborto e iniziare a fare pressione sui Paesi che lo considerano un crimine. In una dichiarazione diffusa ieri, la Conferenza episcopale dell’Inghilterra e del Galles chiede ad Amnesty international di mantenere la propria neutralità. “Qualsiasi campagna di ampio respiro per proteggere gli esseri umani – si legge nella nota - deve includere un forte impegno nella tutela dei diritti umani del bambino non nato, l’essere umano più indifeso”. Secondo i presuli, appoggiare la rimozione di tali diritti “non è coerente con i valori di fondo di Amnesty”. “Un simile cambiamento di politica – precisano – comprometterebbe, agli occhi di molti, l’immagine dell’organizzazione quale paladina dei diritti umani e dividerebbe quasi sicuramente i suoi membri”, minando “il lavoro vitale per il quale l’organizzazione è stata fondata ed è giustamente rinomata”. “Al centro del lavoro di Amnesty – ricorda la Conferenza episcopale dell’Inghilterra e del Galles - c’è sempre stata una particolare attenzione per i più vulnerabili. Una sollecitudine condivisa dalla Chiesa”, che ha sempre apprezzato il ruolo da essa svolto nelle campagne “per il rispetto e la protezione dei diritti umani di ogni uomo, donna e bambino”. “Se vuole estendere la sua missione – concludono quindi i vescovi inglesi e gallesi – la esortiamo a includere i non nati per restare fedele alla sua visione originaria”. Fondata nel 1961 e con sede a Londra, Amnesty international annovera tra i suoi membri anche numerosi cattolici. Un’adesione che, come ha confermato il vescovo di East Anglia, Michael Charles Evans, sarebbe sicuramente compromessa, se l’organizzazione dovesse perseverare sulla nuova linea.









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