La Chiesa si unisce al Papa nella preghiera per la pace e l'impegno per i popoli afflitti.
Con noi mons. Dal Toso, sottosegretario di Cor Unum
(31 luglio 2006 - RV) In nome di Dio, deponete le armi: l’accorato appello di Benedetto
XVI per la pace in Medio Oriente, all’Angelus di ieri, ha suscitato grande emozione,
anche perché è stato levato in un giorno segnato dalla strage di decine di bambini
nel villaggio libanese di Cana, colpito da un raid israeliano. Il Papa ha nuovamente
esortato tutti i fedeli ad unirsi in preghiera per la pace nella martoriata regione.
D’altro canto, quello della Santa Sede per l’immediata cessazione delle ostilità è
un impegno a tutto campo. In tale contesto, ieri sera, il segretario vaticano per
i Rapporti con gli Stati, mons. Giovanni Lajolo ha avuto un colloquio telefonico con
il ministro degli Esteri israeliano, Tsipi Livni. E grande è anche il lavoro svolto
dalle organizzazioni caritative della Chiesa per i popoli travolti dal conflitto.
Ecco la testimonianza di mons. Giovanni Pietro Dal Toso, sottosegretario del Pontificio
Consiglio Cor Unum, intervistato da Alessandro Gisotti: