(28 luglio 2006 - RV) C’è grande attesa per le elezioni presidenziali e parlamentare
di domenica prossima nella repubblica democratica del Congo. Le prime elezioni democratiche
nella storia del Paese. Il clima è molto teso. Ieri, a Kinshasa, durante gli scontri
tra polizia e alcuni sostenitori del candidato Jean Pierre Bemba, sono rimaste uccise
4 persone, 22 i feriti. In altri incidenti sarebbero morti anche due bambini. Un forte
invito alla popolazione a recarsi alle urne è stato lanciato dalla Conferenza episcopale
con un documento. Nelle scorse settimane, si è parlato di brogli e sono state denunciate
frodi nelle procedure elettorali. Tiziana Campisi ha chiesto al presidente dell’episcopato
congolese, l’arcivescovo di Kisangani, Laurent Monsengwo Pasinja, quale sia la situazione
alla vigilia delle elezioni: Il Paese africano,
dopo l’indipendenza nel 1960, in questi ultimi otto anni è stato teatro di una guerra
civile che ha causato 4 milioni di vittime. Il voto dei circa 25 milioni di elettori
sarà seguito da gruppi di osservatori internazionali. Tra loro, nella turbolenta regione
orientale del Kivu, al confine con il Rwanda, è presente un gruppo dell’associazione
“Beati i costruttori di pace”, il cui fondatore don Albino Bizzotto spiega al microfono
di Roberto Piermarini se esistono rischi concreti di brogli o irregolarità nel voto
La campagna
elettorale è stata molto intensa in tutto il Paese come ci riferisce sempre da Bukavu
una delle osservatrici internazionale dei “Beati i costruttori di pace”, Marina Piccone