Decimo giorno di bombardamenti israeliani sul Libano
(21 luglio 2006 - RV) Ancora bombe e attacchi israeliani in Libano con nuove vittime,
per un bilancio che supera ormai i 330 morti. E, mentre il governo di Beirut mette
in guardia sul rischio di un aggravamento del conflitto, il leader di Hezbollah, Hassan
Nasrallah, in un’intervista televisiva detta le sue condizioni ad Israele per la fine
del conflitto. Da Haifa, Barbara Schiavulli :
E della difficile
situazione in Medio Oriente si è parlato ieri anche al Palazzo di vetro. Il segretario
generale dell’Onu, Kofi Annan. pur ammettendo che “ci sono gravi ostacoli per il raggiungimento
del cessate il fuoco”, ha chiesto al Consiglio di Sicurezza di adoperarsi per una
“immediata
cessazione delle ostilita'”. Il servizio, da New York, di Paolo
Mastrolilli:
Ed oggi pomeriggio
il Consiglio di Sicurezza dell’Onu dedicherà una sessione pubblica al Medio Oriente,
mentre in serata Annan riceverà il responsabile europeo per la politica estera, Javier
Solana. Ieri l’incontro con il segretario di Stato americano, Condoleeza Rice, che
ha annunciato la sua presenza nell’area per la prossima settimana. Appello a fermare
le violenze ed a garantire un cessate il fuoco anche da parte dei vescovi statunitensi.
Il
premier israeliano Ehud Olmert ha confermato, ieri, che la guerra contro il Libano
sarà lunga. Ma nel frattempo l’esercito dello Stato ebraico ha deciso di ritirarsi
dall’altro fronte di tensione: la Striscia di Gaza. Il servizio è di Graziano Motta:
L’appello
di Benedetto XVI ad aprire corridoi umanitari per la popolazione libanese è stato
rilanciato dalla comunità internazionale. Nessuna obiezione da parte di Israele, mentre
iniziano a giungere i primi aiuti concreti. La Commissione europea ha stanziato, infatti,
10 milioni di euro per gli sfollati. Per il momento, però, dopo 10 giorni di bombardamenti
israeliani sulle principali infrastrutture libanesi, nel Paese dei Cedri la situazione
dal punto di vista umanitario resta davvero drammatica. Lo conferma, al microfono
di Salvatore Sabatino, Laura Boldrini, portavoce dell’Alto Commissariato ONU
per i rifugiati:
Ed ora l’analisi
politica. Quale potrà essere l’evoluzione del conflitto? Giancarlo La Vella lo ha
chiesto ad Alberto Negri, inviato speciale a Beirut del Sole 24 Ore:
La guerra
in Libano vede la società israeliana unita nel difendere la scelta bellica. Anche
i maggiori esponenti del mondo intellettuale israeliano, convinti pacifisti, che in
passato non hanno mancato di criticare le azioni delle forze armate di Gerusalemme,
si schierano al fianco del governo. Al microfono di Francesca Sabatinelli, Alon
Altaras, autorevole esponente della letteratura israeliana contemporanea:
Completamente
diversa la posizione di un altro famoso esponente della cultura ebraica, Moni Ovadia,
regista, attore, musicista, grande divulgatore della tradizione yiddish. Ascoltiamolo
al microfono di Francesca Sabatinelli:
Lo Stato
ebraico continua a vivere sotto l’incessante pioggia di razzi lanciati dagli Hezbollah.
E mentre il responsabile per la politica estera dell’Unione Europea, Solana, ieri
ha incontrato le massime autorità israeliane e palestinesi, oggi c’è da segnalare
la chiusura delle frontiere palestinesi. Graziano Motta:
Ma
quanto sta accadendo tra Libano e Israele è di fatto una violazione delle norme del
diritto internazionale? Salvatore Sabatino lo ha chiesto a Kolja Canestrini, direttore
del Centro Studi italiano per la pace ed esperto di Diritto umanitario: