Israele-Libano: razzi su Nazareth. Scontri nel sud del Libano.
(19 luglio 2006 - RV) Fanti israeliani e miliziani Hezbollah si sono scontrati nel
sud del Libano. Due i morti tra i militari di Tel Aviv, mentre continuano i raid aerei
sul Paese dei cedri: almeno 50 i morti, soprattutto civili. Per il premier israeliano
Olmert, l’offensiva continuerà per tutto il tempo necessario. Il servizio è di Stefano
Leszczynski.
Quarto
giorno di bombardamenti, dunque, anche ad Haifa. Nella città portuale nel nord di
Israele vive una vivace comunità di arabi cristiani appartenenti a parrocchie che
seguono diversi riti e in città ha sede un monastero di Carmelitane. Adriana Masotti
ha raggiunto al telefono William Nakhle, arabo cristiano, sposato e padre di
due figli.
La guerra
in Libano vede la società israeliana unita nel difendere la scelta bellica. Anche
i maggiori esponenti del mondo intellettuale israeliano, convinti pacifisti, che in
passato non hanno mancato di criticare le azioni delle forze armate di Gerusalemme,
si schierano al fianco del governo. Al microfono di Francesca Sabatinelli, Alon
Altaras, autorevole esponente della letteratura israeliana contemporanea
Completamente
diversa la posizione di un altro famoso esponente della cultura ebraica, Moni Ovadia,
regista, attore, musicista, grande divulgatore della tradizione yiddish. Ascoltiamolo
al microfono di Francesca Sabatinelli
Quanto
sta accadendo tra Libano e Israele è di fatto una violazione delle norme del diritto
internazionale? Salvatore Sabatino lo ha chiesto a Kolja Canestrini, direttore
del Centro Studi italiano per la pace ed esperto di Diritto umanitario: