2006-07-16 15:21:20

All’Angelus a Les Combes, il Papa chiede di aprire nuove possibilita’ di dialogo e di intesa per la grave crisi israelo-palestinese.


(16 luglio 2006 - RV) Riportare i responsabili politici sulla via della ragione ed aprire nuove possibilità di dialogo e di intesa: è quanto si augura il Papa che dopo la preghiera dell’Angelus, recitata a Les Combes, ha parlato con parole forti della drammatica situazione in Medio Oriente. Con lui nella località valdostana, dove il Papa soggiornerà fino al 28 luglio, si sono raccolte stamane più di 5000 persone. Il servizio di Fausta Speranza: RealAudioMP3

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Di fronte alla drammatica escalation di violenza, il Papa esprime la sue “nuove gravi preoccupazioni”, in particolare - dice - per l’estendersi di azioni belliche in Libano e per le numerose vittime tra la popolazione civile. Benedetto XVI, nella quiete della montagna, pronuncia parole forti di viva apprensione e parla di “spietate contrapposizioni”, spiegando:


“All’origine vi sono purtroppo oggettive situazioni di violazione del diritto e della giustizia. Ma “né gli atti terroristici né le rappresaglie, soprattutto quando vi sono tragiche conseguenze per la popolazione civile, possono giustificarsi”.


Per poi pronunciare parole che sono un monito e un appello: “Come l’amara esperienza dimostra – sottolinea Benedetto XVI - su simili strade non si arriva a risultati positivi”.


Concreto l’auspicio: riportare i responsabili politici sulla via della ragione ed aprire nuove possibilità di dialogo e di intesa. Ma non è solo un auspicio: nelle parole del Papa si fa profonda preghiera a “Maria, Regina della Pace, perché impetri da Dio il fondamentale dono della concordia”.


“In questa prospettiva invito le Chiese locali ad elevare speciali preghiere per la pace in Terra Santa ed in tutto il Medio Oriente”.


Ricorda che oggi è “giorno dedicato alla Madonna del Carmelo, Monte della Terra Santa che, a pochi chilometri dal Libano, domina la città israeliana di Haifa, anch’essa ultimamente colpita”.

D’altra parte, tutta la preghiera dell’Angelus è preghiera mariana e proprio per questa preghiera e per incontrare il Papa si è raccolta una moltitudine di gente sul prato di Les Combes. Ai fedeli, prima della preghiera, il Papa innanzitutto esprime la sua “gioia di trascorrere un periodo di riposo, in Valle d’Aosta, nella casa che tante volte ha ospitato l’amato Giovanni Paolo II”. Sottolinea di essere immerso in uno stupendo panorama alpino che aiuta a ritemprare il corpo e lo spirito, e si dice contento di vivere l’incontro che definisce, e dunque sente, come “familiare”. Saluta, iniziando dal vescovo di Aosta, mons. Giuseppe Anfossi, e dal cardinale Severino Poletto, tutti i sacerdoti, religiosi e religiose sul territorio, e poi le autorità locali. Con un grazie particolare ai Salesiani che hanno messo a disposizione la casa dove risiede e sul prato di fronte alla quale recita l’Angelus questa domenica e poi la prossima.


Per una felice coincidenza – afferma il Papa - l’odierna domenica cade il 16 luglio, giorno in cui la liturgia ricorda la Beata Vergine Maria del Monte Carmelo. E il Papa ricorda che il Carmelo, alto promontorio che si erge lungo la costa orientale del Mar Mediterraneo, proprio all’altezza della Galilea, ha sulle sue pendici numerose grotte naturali, predilette dagli eremiti. Sottolinea il più celebre di questi uomini di Dio, il grande profeta Elia, che nel IX secolo avanti Cristo difese strenuamente dalla contaminazione dei culti idolatrici la purezza della fede nel Dio unico e vero. E ricorda che proprio ispirandosi alla figura di Elia, è sorto l’Ordine contemplativo dei “Carmelitani”, famiglia religiosa che annovera tra i suoi membri grandi santi come Teresa d’Avila, Giovanni della Croce, Teresa di Gesù Bambino e Teresa Benedetta della Croce (al secolo, Edith Stein). Alla Regina del Monte Carmelo, dunque, il Papa affida tutte le comunità di vita contemplativa sparse nel mondo, in modo speciale quelle dell’Ordine Carmelitano. Per tutti la preghiera:


“Maria aiuti ogni cristiano a incontrare Dio nel silenzio della preghiera”.


Tra i saluti in diverse lingue, il pensiero “con affetto” alle persone e ai gruppi italiani, in particolare i partecipanti al corso di formazione organizzato dalla Conferenza Episcopale Italiana per animatori della pastorale familiare. “Mentre è ancora vivo il ricordo dell’Incontro Mondiale delle Famiglie recentemente svoltosi a Valencia, in Spagna, - dice il Papa - rinnovo l’incoraggiamento alle famiglie cristiane, perché sappiano vivere e trasmettere con gioia la fede alle nuove generazioni”.


Infine, le parole di saluto del Papa in 'patois', il dialetto francofono che si parla nelle valli valdostane. “Sono contento di essere di nuovo qui con voi”, ha detto il Pontefice che poi ha raccomandato i fedeli alla Vergine Maria.
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Ma per sentire l’atmosfera vissuta dai tanti presenti a Les Combes e sapere qualcosa dell’impatto provocato dalle forti parole del Papa sul Medio oriente, Fausta Speranza ha raggiunto telefonicamente Salvatore Mazza, inviato di Avvenire: RealAudioMP3

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R. – E’ stato un impatto sicuramente molto forte, anche per la durezza delle parole del Papa, che ha ribadito come gli atti terroristici e le rappresaglie possano in nessun modo giustificarsi e come su queste strade non si arrivi mai a risultati positivi. Certamente il Papa sta pensando molto in questi giorni alla situazione in Medio Oriente e ne ha parlato anche l’altro giorno due minuti, incontrando i giornalisti. Ne aveva parlato alle suore carmelitane di Quart, andandole a trovare e affidando alla loro preghiera la pace in Medio Oriente.


D. – D’altra parte, invece, il Papa ha speso parole di ringraziamento e ha definito familiare l’incontro con la gente del luogo, ringraziando per lo splendido panorama che lo aiuta nel riposo e nello studio di questi giorni. Ha avuto parole anche molto affettuose…


R. – Tra l’altro sono state parole improvvisate. Non erano nel testo, che era stato distribuito poco prima ai giornalisti. Si è visto che queste parole di ringraziamento venivano proprio dal cuore del Papa, per la quiete, per la discrezione con cui queste sue vacanze sono state quasi coccolate dalla popolazione valdostana. Ci sono veramente mille piccole attenzioni, oltre a quelle che sono le cose naturali, la quiete naturale che circonda il Papa, che credo rendano veramente preziose queste giornate di Benedetto XVI.
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