2006-07-12 18:52:11

FILIPPINE: DOPO L’ABOLIZIONE DELLA PENA DI MORTE LA CHIESA ANNUNCIA RINNOVATO IMPEGNO PER MIGLIORARE LE CONDIZIONI DELLE CARCERI




MANILA, 11 mag ’06 - Dopo la vittoria ottenuta con l’abolizione della pena di morte, il 25 giugno, la Commissione episcopale filippina per la pastorale carceraria ha annunciato di voler “rinvigorire la campagna per risolvere i problemi del sistema penitenziario nazionale”. Ed è questo obiettivo di un incontro che vedrà riuniti il 28 luglio a Lucena, circa 150 fra cappellani carcerari e volontari della provincia di Luzon. Il tema dell’incontro sarà “Restaurare la dignità dell’uomo, curare le ferite e costruire una comunità”. L’assemblea, spiegano gli organizzatori, si propone di offrire indicazioni per un approccio comune e sistematico ai problemi della pastorale carceraria e per migliorare il servizio ai detenuti. Il sistema carcerario nelle Filippine ha una serie di problemi che la Chiesa giudica “molto gravi”: fra questi, in primo luogo la sovrappopolazione e la conseguente promiscuità fra criminali recidivi e giovani al primo, e spesso lieve, reato e le pessime condizioni igieniche che favoriscono la diffusione di malattie. A Manila, per fare un esempio un carcere costruito per ospitare 800 detenuti ne ospita di fatto 5mila. Le carceri hanno inoltre pochi fondi e mancano di personale. I detenuti muoiono per tubercolosi, varicella e altre malattie che si diffondono con rapidità. Inoltre molti prigionieri muoiono prima del processo. La Conferenza episcopale delle Filippine ritiene che i detenuti siano tra “i più poveri fra i poveri” e quindi meritano l’attenzione della Chiesa. La Commissione per la pastorale carceraria è nata proprio con questo scopo ed opera da anni nelle prigioni con un servizio di volontari che lavorano per la riabilitazione dei detenuti, in particolare dei giovani.
(Asianews – ZENGARINI)








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