AFRICA\KENYA: A INCONTRO DEL SECAM SULL’AIDS CHIESTO MAGGIORE IMPEGNO PER DIFFONDERE
TRA I FEDELI INSEGNAMENTI DELLA CHIESA
NAIROBI, 28 giu ’06 - “Vi è ancora troppa esitazione nell’offrire un sostegno
pastorale alle persone che vivono con il virus Hiv e a quelle che stanno morendo di
Aids”. Lo ha affermato padre Robert Vitillo, consigliere speciale per l’Aids presso
la Caritas Internationalis, intervenendo nei giorni scorsi a un incontro di lavoro
organizzato dal Secam (Simposio delle Conferenze Episcopali di Africa e Madagascar),
sul problema della diffusione dell’Aids in Africa. Scopo dell’incontro, ospitato dalla
Catholic University of Eastern Africa di Nairobi, in Kenya, era discutere e adottare
un piano d’azione sull’Aids elaborato dalla 13.ma Assemblea del Secam di Dakar dell’ottobre
2003. Nonostante la Chiesa cattolica in Africa sia all’avanguardia nella lotta contro
la pandemia e abbia svolto un ruolo insostituibile nell’opera di sensibilizzazione
sui pericoli della malattia e nell’assistenza ai malati, gran parte dei suoi insegnamenti
in materia (un’ottantina di documenti) non sono stati diffusi nelle parrocchie africane.
Il risultato, ha detto padre Vitillo, è che i fedeli “non conoscono quello che i nostri
maestri ci dicono”. Alla Messa di apertura dell’incontro, mons. Alain Paul Lebeaupin,
Nunzio apostolico in Kenya, ha affermato, da parte sua, che le sofferenze causate
dell’Aids dovrebbero indurre le persone a cambiare i loro comportamenti sessuali,
ribadendo il rifiuto della Chiesa all’uso del preservativo: “Il mondo mette in discussione
la nostra posizione – ha detto - ed è qui che dobbiamo essere forti nella fede, seguendo
l’insegnamento della Chiesa. Di fronte alla difficile realtà, la tentazione è quella,
naturalmente, di prendere la strada più facile”. Tra i concelebranti mons. John Onaiyekan,
arcivescovo di Abuja in Nigeria, che ha ricordato come la diffusione dell’Aids sia
in gran parte una tragedia africana e in quanto tale richiede una risposta africana,
una risposta che il Secam deve dare “dal punto di vista della Chiesa”. Secondo
le statistiche dell’Onu , i due terzi dei 24,5 milioni di persone colpite dal virus
Hiv vivono nell’Africa sub-sahariana. (Fides – ZENGARINI)