2006-06-09 15:55:46

Da oggi sugli schermi in Italia il film su Sant'Antonio da Padova


(09 giugno 2006 - RV) Da oggi sugli schermi italiani “Antonio, guerriero di Dio”, un film appassionato, dedicato a Sant’Antonio da Padova, di origine portoghese, uno dei Santi più popolari al mondo, dalla spiritualità forte, immensa e colma di letizia e d’amore per Dio e gli uomini. Il regista Antonello Belluco ne ha tratto un’opera fedele e sontuosa. Il servizio è di Luca Pellegrini: RealAudioMP3


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Nell’Europa del Milleduecento il sangue si versava facilmente; la vita, agli occhi dell’uomo d’allora, aveva un valore diverso da quello che noi le attribuiamo. Ma la vita, agli occhi di Dio, era sacra allora come oggi. E se una guerra si doveva combattere, i santi capivano che necessaria era quella per insegnare l’amore di Dio, per tutelare gli ultimi, accogliere gli oppressi, perdonare i peccatori. Antonio, il Santo, combatte per Dio: con la parola, la lingua, il gesto – il corpo insomma –, con la volontà e la fede. Travolge, con il suo insaziabile desiderio di giustizia e Vangelo, lui, travolto, invece, dalla sofferenza, dalla debolezza, sua e dei miseri che lo circondano. In un mondo sconquassato da eroismi e brutalità, da pietà nascoste e crudeltà manifeste, Antonio si prodiga a far conoscere Dio, la notizia più bella del mondo. Il film che Antonello Belluco, scrittore e regista, dedica al Santo, a Padova, ai fedeli, è pieno di questa fede, di gioia e di dolore, di chiaroscuri tipici dell’“età del ferro”. Donne e uomini, bambini e sacerdoti, nessuno rimane indifferente a quella parola che l’attore spagnolo Jordi Mollà proietta con accento volutamente portoghese, terra d’origine d’Antonio. Il suo incontro con Francesco ad Assisi è viscerale e toccante; quello con Papa Gregorio IX, interpretato dal carismatico Arnoldo Foà, solenne e problematico. Al regista Antonello Belluco abbiamo chiesto che cosa abbia per lui significato immergersi in questo difficile progetto cinematografico:


“Antonio per me è stato un grande amico, da quando ero bambino. E quindi, il fatto di studiare per arrivare a fare il film è stato anche il fatto di conoscerlo di più. La cosa più grande è che mi sono reso conto di quanto lui fosse vicino a me anche con il pensiero, con il modo di agire. E questo me l’ha fatto sentire ancora più amico. Perché mi sono reso conto che Antonio non è stato solamente un grande condottiero – se vogliamo così chiamarlo, per rimanere in tema con il titolo del film; ma è stato anche, e lo è a tutt’oggi, esempio per i tempi odierni. E quindi Antonio era importante nel 1200 ma è importante ancora oggi. Quindi non è soltanto il santo taumaturgo, ma è un santo che dovrebbe essere esempio per molte persone che oggi conducono la nostra vita quotidiana”.


L’attualità del messaggio di Antonio?


“Una cosa è certa: che Antonio è stato non solo un grande uomo di Dio ma è stato anche un grande uomo per la povera gente; se vogliamo, anche un politico di allora. La cosa più grande in Antonio è stata la gratuità, cioè il fatto di dare se stesso, il fatto di dare tutto con grande amore, nel nome di Dio, senza avere nulla in contraccambio”.
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