2006-05-24 18:07:21

GRAN BRETAGNA: LA CAFOD INVITA UNA MULTINAZIONALE ALLO SFRUTTAMENTO ETICO DI UNA MINIERA D’ORO NELLA REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO




LONDRA, 24 mag ’06 – L’agenzia caritativa dei vescovi inglesi per l’aiuto allo sviluppo dei Paesi d’oltremare (Cafod), ha chiesto a una multinazionale aurifera inglese intenzionata ad aprire una miniera d’oro nella Repubblica Democratica del Congo di fare in modo che l’impresa offra anche un’opportunità di sviluppo alla popolazione locale. La “Anglo-Gold Ashanti” sta progettando di scavare la miniera a Mongbwalu, nella regione nord-orientale dell’Ituri. In una nota, la Cafod ricorda come nella tormentata storia dell’ex Zaire l’oro - analogamente alle altre materie preziose di cui è ricchissimo il Paese - sia stato “una fonte di conflitti e sofferenze” piuttosto che di benessere. La Repubblica Democratica del Congo è infatti un tipico esempio di Paese afflitto dalla cosiddetta “maledizione della ricchezza”, ossia vittima delle sue stesse ricchezze naturali all’origine dei tanti conflitti che lo hanno insanguinato e impoverito in questi decenni. Ancora oggi l’aspettanza di vita dei cittadini congolesi supera appena i 50 anni e ogni giorno più di mille persone muoiono per cause legate indirettamente a questi conflitti, mentre le sue immense risorse naturali continuano ad essere sfruttate ed esportate illegalmente da altri Paesi. Di qui l’invito rivolto dalla Cafod alla “Anglo-Gold Ashanti” a cogliere l’occasione per rompere questo “circolo perverso” lavorando in collaborazione con le comunità locali e facendo in modo che una parte dei proventi della miniera di Mongbwalu venga impiegato per costruire strade, ospedali e scuole di cui la regione ha tanto bisogno. Un invito esteso anche i gioiellieri inglesi sollecitati a verificare la provenienza etica dell’oro che vendono.
(Cns – ZENGARINI)








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