2006-05-10 16:03:59

Plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia a 25 anni dall'istituzione del dicastero


(10 maggio 2006 - RV) Inizia domani nell’Aula Nuova del Sinodo, in Vaticano, la 17.ma Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia. A 25 anni dall’istituzione del dicastero, l’incontro traccerà un bilancio del cammino percorso, individuando gli obiettivi raggiunti, le sfide attuali e i progetti per il prossimo periodo. Introduce i lavori il cardinale presidente Alfonso López Trujillo. La situazione attuale della famiglia verrà analizzata sotto l’aspetto sociologico, demografico, politico, giuridico ed etico, da parte di studiosi delle diverse discipline; tra i contributi, quello del cardinale arcivescovo di Bologna Carlo Caffarra proporrà un approfondimento sul tema “Istituzione matrimoniale e laicità dello Stato”. L’odierna realtà familiare sarà quindi esaminata da cardinali e vescovi di diversi Continenti. L’arcivescovo di Valencia Agustín García-Gasco Vicente informerà infine i partecipanti sullo stato di preparazione del V Incontro mondiale delle famiglie, in programma nella sua diocesi dal 1° al 9 luglio prossimi con la partecipazione di Benedetto XVI negli ultimi due giorni. Ma che bilancio fare di questi 25 anni del Pontificio Consiglio per la Famiglia? Giovanni Peduto lo ha chiesto al segretario del dicastero, il vescovo mons. Karl Josef Romer:


**********
R. – La sua fondazione risale al 13 maggio del 1981, come risultato della consapevolezza del Santo Padre Giovanni Paolo II riguardo all’importanza della famiglia per la società umana e per la Chiesa. Il Pontificio Consiglio svolge un compito pastorale, promozionale accompagnando lo sviluppo, nel mondo, dei problemi nuovi che sorgono, che preoccupano le famiglie e la società moderna. Esso vuole offrire corsi a vescovi, sacerdoti, promotori dei movimenti a favore della famiglia, mette a disposizione un’ampia serie di studi pubblicati su problemi come il significato della sessualità, i valori fondamentali della famiglia, il matrimonio, questioni bioetiche, ecc.


D. – Quali sono le sfide più impegnative oggi per il Dicastero?


R. – Penso anzitutto la difesa dei grandi valori della famiglia e della sacralità della vita. Questo non soltanto per i cattolici o per i cristiani, ma per tutta l’umanità. Vogliamo far capire che cosa sia la fedeltà. La fedeltà è la più grande autorealizzazione dell’uomo perché chi è fedele si sottomette ad un valore assoluto, mentre chi non è fedele non ha niente che orienti la sua vita, non ha un valore più grande di lui. Dunque è povero. La incomparabile unicità del matrimonio è una grande sfida. E’ il matrimonio duraturo tra un uomo e una donna, il matrimonio aperto alla vita nuova. Oggi ci sono gruppi vogliono creare un’opinione pubblica falsa, ingannata e ingannatrice, come se fosse possibile mettere il matrimonio sullo stesso livello di qualsiasi altra unione libera, per prova, solo consensuale, senza impegno duraturo. Questo lavoro, fatto anche da non pochi Parlamenti, significa preparare il crollo non della Chiesa, ma della società umana.


D. – Come far capire agli uomini e alle donne di oggi, soprattutto ai giovani, la bellezza, la gioia di formare una famiglia fondata sul matrimonio?


R. – Non è facile rispondere a questa domanda perché è un problema di formazione. E la formazione non si fa in un momento, con una predica, con un’omelia, ma è un lungo processo. La felicità delle persone si costruisce con un lungo lavoro, con grande responsabilità, mentre distruggere è facile, si fa in un momento, rapidamente.


D. – Quale futuro lei vede personalmente per la famiglia oggi?


R. – Tanti lavorano contro la famiglia, contro i valori umani. Ma nonostante si cerchi di ridurre la famiglia a interessi personali, individualistici, la famiglia è stata, è e sarà sempre la culla della vita, del futuro della società umana. Se la famiglia sarà sana, la società di domani sarà forte. Se la famiglia sarà debole, la società soffrirà.
**********








All the contents on this site are copyrighted ©.