NDIA: MANIFESTAZIONI E LETTERE DI PROTESTA CONTRO ARRESTO DI UN VESCOVO E VIOLENZE
ANTI-CRISTIANE NEL RAJASTHAN
I
NEW DELHI, 12 apr. - Migliaia di cristiani hanno manifestato lo scorso fine-settimana
per le strade di New Delhi contro l’arresto di un vescovo protestante e le continue
intimidazioni e violenze ai danni delle minoranze cristiane nel Rajasthan e in altri
stati indiani. Il reverendo Samuel Thomas della Missione dell’Emmanuel è stato arrestato
dalla polizia locale insieme ad altre persone per la pubblicazione di un libro che
insulterebbe le divinità di altre religioni. Accuse pretestuose e infondate, denuncia,
tra gli altri, il “Global Council of Indian Christians” (Gcic), l’organizzazione ecumenica
che ha organizzato la manifestazione di New Delhi per chiedere la liberazione del
vescovo. Al termine della manifestazione la Gcic ha inviato un memorandum al Presidente
A.P.J. Abdul Kalam, al Premier Manmohan Singh e al Ministro degli Interni in cui chiede
il loro intervento in difesa della laicità dello Stato indiano. Un appello in tal
senso è stato rivolto nei giorni scorsi anche da John Dayal, presidente dell’All India
Catholic Union - l'Azione Cattolica indiana -. In una lettera aperta al Premier
Singh, l’attivista cattolico ha parlato di un vero e proprio “piano ben congegnato
di terrore e di intimidazione contro le minoranze che in questi giorni si sta attuando
in tutto il Paese”. Nella missiva, Dayal cita, oltre al caso della Missione dell’Emmanuel,
la nuova legge anti-conversioni introdotta nel Rajasthan e la confisca da parte del
governo del Gujarat del lebbrosario di Ahmedabad con il conseguente allontanamento
delle sei suore cattoliche che lo gestivano. Contro la nuova legge anti-conversioni
nel Rajasthan ha protestato anche il presidente della Conferenza episcopale indiana
(Cbci), cardinale Telesphore Placidus Toppo, che la settimana scorsa ha dichiarato
che il provvedimento non fermerà l’opera della chiesa in India. (Sar News; Comunicato
– ZENGARINI)