Il commento di padre Rupnik al Vangelo della V Domenica di Quaresima
In questa 5a Domenica di Quaresima, la Liturgia ci presenta il Vangelo in cui alcuni
Greci chiedono agli Apostoli di poter vedere Gesù. I discepoli riferiscono al Signore
la richiesta di quei Greci e Gesù risponde:
“È giunta l'ora che sia glorificato
il Figlio dell'uomo. In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in
terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto … Io quando sarò
elevato da terra, attirerò tutti a me”.
Su questo brano evangelico ascoltiamo
il commento del teologo gesuita padre Marko Ivan Rupnik:
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I Greci vogliono conoscere Gesù. Cristo non va da loro per farsi conoscere, ma
annuncia che lo conosceranno in un altro modo. Anche agli Apostoli che lo hanno conosciuto
Cristo ha proibito loro di parlare di Lui perché hanno avuto difficoltà di accettare
che Lui fosse un Messia pasquale. Allora anche per i Greci Cristo dice che sarà manifestato
e conosciuto quando sarà innalzato sulla Croce perché allora attirerà tutti a sé.
Per conoscere Cristo non basta una conoscenza teorica, ci vuole una conoscenza integra
che passa attraverso l’amore. Amare significa agire concretamente, cioè servire. Servire
non vuol dire fare ciò che voglio io, ma seguire il Signore, camminare sulle sue orme,
vivere in comunione con Lui, diventandogli simile. Così l’uomo lo serve. Seguendo
Cristo fino al Triduo Pasquale si giunge alla manifestazione della gloria di Dio.
La conoscenza di Cristo in questo modo per l’uomo significa la vita: e la gloria
di Dio è l’uomo vivente. *********