2006-03-28 17:51:29

INDIA: VESCOVO DI JAIPUR CRITICA NUOVA LEGGE ANTI-CONVERSIONI IN RAJASTHAN



JAIPUR/NEW DELHI, 28 mar 06 – Una normativa che “va contro la Costituzione e limita le libertà personali” e che rischia di essere usata contro le minoranze. Così il vescovo di Jaipur, mons. Oswald Lewis, ha commentato il decreto anti-conversioni approvato il 26 marzo dal governo dello Stato indiano del Rajasthan. Analogamente a simili provvedimenti introdotti in questi anni in altri stati indiani, la “Legge per la libertà religiosa del Rajasthan” prevede pene severe “per coloro che portano avanti attività di conversione tramite frode o manipolazione” e permette alle autorità “l’uso di ogni mezzo per impedire le conversioni”. Per le minoranze e le organizzazioni per i diritti umani si tratta di “una norma che cerca di impedire o limitare la presenza di gruppi di minoranza nel Paese”. In questo senso si è espresso anche mons. Lewis che ha detto di temere che venga usata contro i cristiani. E preoccupazioni per la situazione della libertà religiosa nel Rajasthan sono state espresse anche da John Dayal, presidente della “All India Catholic Union” (Aicu), l’associazione che rappresenta i circa 16 milioni di cattolici in India. Nei giorni scorsi l’attivista cattolico ha presentato al Premier indiano Manmohan Singh un rapporto in cui denuncia la crescente influenza nelle istituzioni statali dei nazionalisti indù che mirano a ripulire lo Stato da ogni cristiano. Lo spunto per l’indagine è venuto dai ripetuti attacchi alla missione “Emmanuel”, organismo cristiano indipendente che da oltre 30 anni si occupa di orfani e malati. La missione è stata chiusa con false accuse e la sua dirigenza incarcerata. “Le vere vittime di questo ennesimo attacco contro i cristiani – rileva Dayal alla fine del rapporto – non sono loro, per quanto possano aver sofferto. Sono gli orfani, i malati ed i lebbrosi che ora non hanno più cure”.
(Asianews – ZENGARINI)








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