No della Russia all'ultimatum ONU all'Iran per il nucleare
(22 marzo 2006 - RV) La Russia è contraria ad un ultimatum del Consiglio di sicurezza
delle Nazioni Unite che preveda il ricorso a sanzioni nei confronti dell’Iran a causa
delle ambizioni nucleari del governo di Teheran. Con queste parole il ministro degli
Esteri russo, Serghei Lavrov, ha ribadito il “no” di Mosca al documento dell’AIEA,
all’esame dell’ONU, nel quale si chiede alla Repubblica islamica di sospendere il
suo programma nucleare. Ieri pomeriggio, i contrasti tra i 15 membri del Consiglio
di sicurezza hanno fatto optare per un rinvio a data da destinarsi di ogni decisione
nei confronti dell’Iran. Ma a questo punto, c’è il rischio di una profonda spaccatura
nella comunità internazionale? Giancarlo La Vella lo ha chiesto ad Alberto Negri,
inviato del “Sole 24 Ore”, appena rientrato dall’Iran: ********** R.
– La spaccatura già si era verificata ed era largamente prevedibile: sia la Russia
che la Cina non avrebbero voluto un deferimento al Consiglio di sicurezza delle Nazioni
Unite. Mosca e Pechino non vogliono, soprattutto, che si arrivi ad una procedura che
possa portare in un futuro, più o meno lontano, a delle sanzioni. La strategia cinese-russa
sarebbe quella di rinviare all’Agenzia internazionale dell’Energia atomica tutto il
dossier per ricominciare il negoziato. D. – Perché Mosca è contraria ad un ultimatum
che preveda sanzioni nei confronti di Teheran? R. – Essenzialmente, per un motivo
di carattere strategico di ampia portata, sia per la questione nucleare, sia a seguito
delle vicende che hanno coinvolto gli Stati Uniti in Medio Oriente. I russi hanno
l’opportunità di ritornare da protagonisti in Medio Oriente da dove erano stati, ricordiamolo,
cacciati dopo la guerra in Afghanistan. E poi, dopo il crollo dell’impero sovietico,
la Russia si era praticamente ritirata dalle sue posizioni politico-diplomatiche-militari
in Medio Oriente. E, invece, questa è un’ottima opportunità per loro: hanno la possibilità
di influenzare i processi regionali, di ritornare da protagonisti in una regione fondamentale.
Credo che poi, alla fine, si arriverà ad un ritorno ai negoziati dell’AIEA, con la
partecipazione anche degli europei. Bisogna anche ricordare che i russi avevano l’idea
di arricchire l’uranio in territorio russo e poi di fornirlo alle centrali nucleari
civili iraniane. Ma questo accordo non è stato accolto in modo largamente favorevole
dalla leadership iraniana, che non vuole legarsi mani e piedi ai russi. L’Iran vede
comunque di buon occhio una partecipazione europea a questo processo. **********