GOA, 18 mar. - “Un’altra croce è stata violata a Comba, Margao, un altro simbolo
della fede cristiana dissacrato: le violenze contro luoghi e simboli di culto appartenenti
alle comunità di minoranza sembrano implacabili”. Sono le parole con cui l’arcivescovo
di Goa e Daman, mons. Filipe Neri Ferrao condanna la distruzione di una croce avvenuta,
giovedì scorso, nella parrocchia di Nostra Signora della Grazia, vicino alla zona
commerciale di Margao. Ma l’episodio è solo l’ultimo di una lunga serie. Il presule
invita il governo locale a “prendere pronte ed efficaci misure” contro i colpevoli.
“Siamo profondamente preoccupati per questa tendenza – scrive mons. Ferrao - – con
spirito di sincera solidarietà i nostri cuori vanno prima di tutto alle sofferenze
dei fratelli cristiani. Chiediamo a ognuno di rimanere calmo e non farsi provocare
da simili gesti violenti”. Il vescovo invita poi a “seguire l’esempio di Gesù”, nell’essere
“promotori di pace e armonia, ispirati dal supremo sacrificio della Croce, essere
testimoni di amore e di riconciliazione”. Secondo mons. Ferrao, “i responsabili di
questo atto non appartengono a nessuna comunità religiosa, perché la violenza non
ha né religione, né Dio”. Egli esprime poi gratitudine e apprezzamento per la solidarietà
dimostrata dalle persone di altre religioni che hanno aiutato a ricostruire la croce,
“comunicando un senso di sicurezza all’addolorata comunità cristiana locale”. (Asianews
– MANCINI)