2006-03-18 16:58:35

Il commento di padre Rupnik al Vangelo della terza Domenica di Quaresima


In questa 3a Domenica di Quaresima la Liturgia ci presenta il Vangelo in cui Gesù caccia i mercanti dal Tempio di Gerusalemme. I Giudei gli chiedono: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». E Gesù risponde :

«Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere».

Egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. Su questo brano evangelico ascoltiamo il commento del teologo gesuita padre Marko Ivan Rupnik: RealAudioMP3

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Cristo parlava del suo corpo che è tempio dello Spirito Santo inabitato dalla pienezza dell’amore del Padre. Questo tempio, il suo corpo, è l’umanità di Cristo che sarà esposta alle offese e al male del mondo tanto da essere distrutta fino alla morte. Cristo sul Golgota, appeso sul legno della croce, morirà, ma risusciterà con un corpo glorioso, sfolgorante e tutto ciò che era distrutto riapparirà in uno splendore senza paragone.

Questo è per noi l’unico tempio e noi ne siamo le pietre vive. Il battesimo ci innesta in questo corpo, in questo santuario dello Spirito Santo e dell’amore del Padre. Da ciò possiamo comprendere e percepire noi stessi, nella nostra umanità, nella nostra corporeità, come parte del corpo di Cristo, inabitato dallo Spirito Santo e da ciò possiamo anche comprendere e percepire noi Chiesa come comunione, come un organismo vivente che si rispecchia nel santuario che costruiamo. Proprio per questo, siamo chiamati ad essere attenti a noi stessi e al santuario che costruiamo.
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