2006-03-15 18:02:00

VENEZUELA: I VESCOVI CHIEDONO LIBERA CONOSCENZA E LIBERA PRATICA DELLA RELIGIONE


CARACAS, 15 mar. - “Conoscere e praticare in coscienza la propria religione è un diritto innato ed inalienabile di ogni persona umana” ed in questo senso, “lo Stato ha l'obbligo di facilitare la conoscenza e la libera pratica della religione che, in coscienza, i cittadini vogliano professare”. Così la Conferenza episcopale venezuelana ha voluto esporre il proprio punto di vista sull'insegnamento religioso nelle scuole pubbliche del Venezuela e, più in generale, sul tema dell’educazione come compare nel progetto denominato “ Legge Organica”. Con un comunicato, diffuso nella settimana scorsa, i vescovi venezuelani ricordano che la Chiesa ha ricevuto il mandato di comunicare il messaggio della Salvezza e, in conseguenza, ha “il diritto di comunicare ed insegnare la fede cristiana a quelli che manifestino il desiderio di conoscere il messaggio di Gesù Cristo”. I Vescovi riconoscono che lo Stato venezuelano è laico, pertanto “non obbliga nessuno a professare una religione specifica” ma se è tenuto “a permettere e facilitare l'esercizio dei diritti dei cittadini” tra questi deve fare il possibile per assicurare l'insegnamento religioso nelle scuole. Inoltre i Vescovi ritengono che l'insegnamento della religione “è sommamente conveniente” perché rende più facile per i bambini i cui genitori accettino quell’insegnamento, “la conoscenza della loro grandezza come persone umane e figli di Dio e l'osservanza dei più alti valori morali e civici”.

Per tutti questi motivi, la Conferenza Episcopale chiede ai genitori e ai rappresentanti cattolici nelle istituzioni educative di difendere “il diritto che hanno i loro figli all'Educazione Religiosa nell’ambito scolastico”. Ai docenti cattolici i vescovi chiedono di adempiere “con responsabilità la loro missione di essere educatori nella fede”. I parroci ed gli altri operatori pastorali sono esortati ad “una loro maggiore presenza nelle scuole”. L’appello dei vescovi va, infine, alle autorità perché stimino adeguatamente l'insegnamento religioso e facciano rispettare il diritto e la normativa legale che lo consacra e lo protegge.
(Fides – MANCINI)








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