MERSIN, 14mar. - Sabato scorso a Mersin nel sud della Turchia, un frate cappuccino
è stato aggredito da un giovane armato di coltello. Il religioso è riuscito a respingere
l’aggressore. La polizia ha detto di aver arrestato il giovane turco. Come ha spiegato
il cappuccino assalito, Hanri Leylek, l’aggressore era entrato nella parrocchia con
la scusa di voler parlare con un sacerdote. In quel momento un gruppo di giovani stava
provando una rappresentazione della Passione. All’inizio il giovane ha insultato il
religioso, poi lo ha minacciato con un coltello da kebab lungo 80 centimetri.
Il
Vicario Apostolico dell’Anatolia, il Vescovo Luigi Padovese, ha affermato che questo
è il secondo tentativo di omicidio di un religioso cattolico nella parrocchia di Mersin
negli ultimi due mesi. Recentemente, un aggressore ha attaccato alle 4 del mattino
– con la stessa scusa utilizzata in questo caso – la canonica e ha sfondato le porte
dell’edificio. In seguito, ha bruciato alcuni libri nell’ufficio della parrocchia,
che conta 700 fedeli.
L’opera “Aiuto alla Chiesa che Soffre”, che
sostiene anche la minoranza cristiana in Turchia, si è detta piuttosto preoccupata
per l’escalation di violenza ed ha chiesto “alle autorità di prendere sul serio questo
drammatico sviluppo di modo che possa essere assicurata la sicurezza dei Turchi cristiani”.