LECCE, 14 mar. - ''L'assoluzione piena del nostro don Cesare Lodeserto con la motivazione
che 'il fatto non sussiste' ci riempie di gioia e ci fa uscire da un lungo e sofferto
riserbo, perché vediamo finalmente ristabilita, sia pure in parte, la onorabilità
di un sacerdote che tanto ha dato alla accoglienza, alla carità, alla chiesa e alla
società salentina''. Lo afferma in una dichiarazione l'arcivescovo di Lecce, mons.Cosmo
Francesco Ruppi, di cui don Cesare è stato strettissimo collaboratore. ''Non
è nostro costume - aggiunge mons.Ruppi - giudicare l'operato di alcuno, ma, dopo ben
due precise sentenze della Corte di Cassazione, vediamo confermata la legittimità
dell'operato del centro di accoglienza 'Regina Pacis' e della stessa diocesi di Lecce.
Siamo in attesa della sentenza perché avrà dei risvolti concordatari di enorme importanza,
che attengono sia alla 'libertas Ecclesiae', sia anche alle modalità di gestione amministrativa
delle nostre diocesi e degli enti ad esse collegate''. Nella nota, l'arcivescovo
di Lecce afferma che, ''appena diffusa la notizia della assoluzione di don Cesare,
il clero, il popolo, la gente semplice e, soprattutto coloro che hanno sperimentato
in questi anni l'eroismo e la carità di don Cesare, hanno esultato ed hanno ringraziato
Dio perché finalmente si comincia a vedere un po' di luce''.
Come è noto,
i giudici del Tribunale di Lecce hanno assolto, ieri, don Lodeserto dall’imputazione
di peculato con l’accusa di aver sottratto nel corso degli anni circa 2 miliardi di
lire dai conti del centro di accoglienza per extracomunitari Regina Pacis di San Foca
di Malendugno (Lecce), del quale il sacerdote era direttore. Con la stessa formula
è stato assolto anche Renato Lo deserto, zio del sacerdote frattanto deceduto, imputato
per aver concorso con don Cesare nell’accaparramento dei fondi. Il sacerdote, in precedenza
aveva subito due sentenze di condanna in primo grado e un arresto. Appresa la sentenza
assolutoria don Cesare ha voluto ringraziare, tra gli altri, mons. Ruppi definito
“compagno di sofferenza e padre nella consolazione”, e la Chiesa di Lecce, “ che non
ha mai mancato di esprimere con la preghiera una presenza di grande fraternità. Ancora
una volta – conclude don Lodeserto – il Salento può dire di esser e stato terra di
accoglienza, nella carità, nella verità e nella giustizia” . (Ansa – MANCINI)