(10 marzo 2006 - RV) Da una parte il presidente iraniano Ahmadinejad che affronta
la platea internazionale dicendo che Teheran non cederà alle minacce degli Stati Uniti
e dunque proseguirà con il suo programma nucleare; dall’altra, il segretario di Stato
americano Condoleeza Rice, che definisce l’Iran la più grande minaccia alla stabilità
mondiale. Sono queste le due facce di una crisi diplomatica che va avanti da mesi,
e diventata ancora più dura dopo il trasferimento del documento sulle attività atomiche
della Repubblica islamica al Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Da New York, ci riferisce
Paolo Mastrolilli:
Nella
comunità internazionale c’è preoccupazione per come possa evolvere la vicenda. La
posizione più dura, dunque, è quella statunitense, che vuole l’isolamento di Teheran.
Ma non c’è il rischio che da battaglia diplomatica, il contenzioso tra Washington
e Teheran, possa tra sformarsi in qualcosa di più? Ci risponde Arduino Paniccia, docente
di Studi Strategici all’Università di Trieste: