2006-03-03 16:36:54

STATI UNITI/PAKISTAN: I VESCOVI USA LAMENTANO GLI ATTACCHI ALLE CHIESE CRISTIANE


ORLANDO, 3 nov. - I vescovi degli Stati Uniti protestano per gli ultimi attacchi alle chiese in Pakistan ed esprimono solidarietà con l’“indifesa” comunità cristiana nel Paese. Mons. Thomas Wenski, vescovo di Orlando e presidente del Comitato di politica internazionale, ha inviato una lettera all’ambasciatore pakistano negli Stati Uniti, Jehangir Karamat, chiedendo al diplomatico di trasmettere ad Islamabad “il profondo dolore e disappunto” che provano “molti amici del Pakistan” negli Usa riguardo “gli attacchi non contrastati alla leale e pacifica minoranza cristiana, cattolica e protestante, nel suo Paese”.
Nella lettera il presule ricorda che la Conferenza episcopale americana aveva già scritto all’ambasciatore in occasione degli “attacchi terroristi” del 12 novembre scorso a Sangla Hill, dove migliaia di musulmani hanno distrutto e bruciato tre chiese cristiane, un convento, due scuole cattoliche, la casa di un pastore protestante e quella del parroco cattolico, un ostello per ragazze e alcune case di cristiani nel villaggio. “Mi preoccupa – rimarca mons. Wenski – che a quella lettera, inviata a nome della Conferenza episcopale Usa, non ho mai ricevuto risposta e che ora si presenti una nuova occasione per portare alla sua attenzione altri gravi incidenti”.
Il vescovo spiega poi a cosa si riferisce: “Scrivo per protestare nel modo più forte possibile contro gli oltraggiosi attacchi che altri fondamentalisti islamici hanno portato a termine a Sukkur, nella provincia di Sindh, dove il 19 febbraio più di 500 persone hanno distrutto la centenaria chiesa cattolica di Santa Maria e la sala di preghiera San Salvatore della Church of Pakistan”.
Diretta la critica all’operato di polizia e autorità locali: dalle ricostruzioni dei fatti si evince che “polizia e pompieri sono intervenuti in sospetto ritardo, sebbene avessero ricevuto la segnalazione da tempo”.
Dopo aver ricordato altri attentati “a chiese e scuole cristiane a Peshawar e Kawanlit, nel Punjab”, mons. Wenski conclude la sua lettera “con la speranza di essere ascoltato” e assicurando le sue preghiere “per il benessere di tutta la popolazione pakistana”.
(Asianews – MANCINI)








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