Appello di mons. Migliore all'ONU: la comunità internazionale lavori per il reale
progresso della donna
(03 marzo 2006 - RV) La Santa Sede chiede alla comunità internazionale politiche che
portino equilibrio e giustizia nelle strutture sociali e istituzionali in modo che
tutti siano persuasi a lavorare per un reale avanzamento della condizione delle donne.
E’ quanto ha affermato mons. Celestino Migliore, Osservatore permanente della Santa
Sede presso le Nazioni Unite, intervenendo a New York alla IV Conferenza sulla donna,
intitolata “Donne 2000: equità di genere, sviluppo e pace per il XXI secolo”. Il servizio
è di Fausta Speranza:
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progresso per le donne è il progresso per tutti: così mons. Migliore collega quello
che definisce “il crescente profilo che la questione della donna ha sul piano politico
mondiale” con lo stretto rapporto che intercorre tra sviluppo, pace e sicurezza e
diritti umani. E il rappresentante vaticano afferma che “tutti coloro che vogliono
favorire il progresso delle donne devono farlo con la forza morale delle loro argomentazioni”.
E mons. Migliore precisa che “non lo faranno mai se insistono a collegare libertà,
dignità e eguaglianza delle donne a politiche che in tempi recenti hanno ostacolato
il vero progresso delle donne”. E davanti alla Commissione ONU, l’Osservatore permanente
della Santa Sede ricorda le tante situazioni di drammatica sofferenza delle donne
nel mondo, in particolare in zone di conflitti armati o in aree molto povere: donne
e ragazze violentate durante le guerre secondo scopi politici; donne trattate quasi
come schiave nelle maglie del “traffico di esseri umani che ha un impatto particolarmente
negativo sulle donne”. Mons. Migliore sottolinea poi che, concluso l’Anno del microcredito,
si devono citare esperienze di “microfinanza che hanno avuto il supporto di chiese
cattoliche per molti anni” per poi aggiungere che “è molto incoraggiante vedere la
pazienza, l’onestà e il duro lavoro di donne” impegnate in questo settore, donne imprenditrici
in Paesi in via di sviluppo. In conclusione mons. Migliore cita il movimento delle
donne: è definito il grande processo di liberazione della donna, afferma, sottolineando
che si tratta di un percorso difficile e complicato, non senza errori, ma aggiungendo
anche che “sostanzialmente è stato positivo anche se non finito, in quanto tutte le
persone di buona volontà si impegnano per avere donne istruite, rispettate e apprezzate
nella loro speciale dignità”. **********