Appello congiunto del Gran Rabbinato d'Israele e Santa Sede per il rispetto della
vita e delle religioni
(02 marzo 2006 - RV) E’ stato pubblicato oggi il comunicato relativo alla Riunione
della Commissione bilaterale delle Delegazioni della Commissione della Santa Sede
per i rapporti religiosi con l’Ebraismo e del Gran Rabbinato d’Israele per i rapporti
con la Chiesa cattolica, che si è tenuta dal 26 al 28 febbraio. Viene reso noto che
si è trattato del VI incontro della commissione bilaterale tenuto in Roma, che ha
avuto al centro l’argomento delle relazioni tra vita umana e tecnologia. A questo
proposito – si legge – “affermiamo i principi delle nostre rispettive tradizioni religiose
secondo le quali Dio è il Creatore e Signore di ogni vita, e la vita umana è sacra”.
La vita umana – si ricorda - è creata secondo l’immagine divina, è “un dono divino
da rispettare e preservare” e perciò viene ripudiata “decisamente l’idea di un dominio
umano sulla vita, e del diritto di decidere del suo valore o della sua durata da parte
di qualsiasi persona o gruppo umano”. Ripudio, dunque, del concetto di eutanasia attiva.
Mentre si esprime un ringraziamento a Dio “che ha donato all’umanità nel guarire e
conservare la vita, e per i notevoli progressi resi possibili a questo riguardo dalla
scienza, dalla medicina e dalla tecnologia contemporanee”. Viene sottolineato che
“non tutto ciò che è tecnicamente possibile è anche eticamente accettabile”, così
come viene ribadito “l’obbligo di fare ogni possibile sforzo per alleviare le sofferenze
umane”. Un altro concetto importante del documento riguarda i rischi di strumentalizzazione
dell’esistenza umana terrena. E’ espressa una forte condanna di “qualunque tipo di
violenza sull’uomo al fine di promuovere qualsivoglia ideologia , specialmente quando
è attuata in nome di una religione”. Un modo di agire che viene considerato senza
mezzi termini come un modo di dissacrare il Nome Divino. E’ importante – viene ricordato
– “la promozione del rispetto per Dio, per la religione e i suoi simboli, per i luoghi
santi e i luoghi di preghiera. Qualunque violazione di essi deve essere rigettata
e condannata”. C’è poi una riflessione che va oltre la dimensione bilaterale Santa
Sede - Gran Rabbinato Israele. Si legge infatti che tali violazioni, e le tensioni
attuali tra le civilizzazioni, richiamano il “dovere di cercare di coinvolgere il
mondo musulmano e le sue autorità in un dialogo e in una collaborazione rispettosi”.
Infine, un appello alle autorità civili: “perché sappiano apprezzare la potenzialità
positiva che la dimensione religiosa ha nell’aiutare a risolvere conflitti e tensioni,
e a tal fine diano il loro sostegno al dialogo interreligioso”.