PORTOGALLO: TRASLATA LA SALMA DI SUOR LUCIA DOS SANTOS
FATIMA, 21 feb. - L’urna contenente i resti mortali di suor Lucia dos Santos ha lasciato,
domenica scorsa, il Carmelo di Coimbra ed è stata portata al Santuario di Fatima,
dove rimarrà. Il posto destinato ad accogliere il corpo della pastorella di Fatima
è situato all’estremità sinistra del transetto della Basilica di Nostra Signora del
Rosario. Migliaia di fazzoletti bianchi sono stati agitati dai pellegrini presenti
durante il percorso fino alla Basilica. Sulla tomba di suor Lucia sono stati deposti
moltissimi fiori. Sei guardie del Santuario hanno collocato la pietra tumulare, che
pesa circa 400 chili. Nel corso della breve cerimonia sono state raccontate la prima
apparizione, il 13 maggio del 1917, e quelle successive. Un momento di preghiera è
stato presieduto da monsignor Serafim Ferreira e Silva. Suor Lucia è stata sepolta
accanto alla beata Giacinta, per la quale provava grande ammirazione e affetto. Con
la traslazione dei resti mortali di suor Lucia, tutti e tre i pastorelli sono sepolti
all’interno della Basilica del Santuario di Fatima. E’ stato l’ex Vescovo di Leiria,
monsignor José Alves Correia da Silva, ad esprimere per primo l’intenzione di seppellire
i tre pastorelli nello stesso luogo. Successivamente, la stessa suor Lucia ha manifestato
questo desiderio. La tomba di Lucia recherà questa epigrafe: “Suor Maria Lucia di
Gesù e del Cuore Immacolato. A cui è apparsa Nostra Signora. 22 marzo 1907 – 13 febbraio
2005. Traslata in questa Basilica il 19 febbraio 2006”. Sulle lapidi degli altri due
pastorelli c’è un’altra iscrizione: “Beatificato(a) il 13 maggio 2000”. Nel corso
dell’omelia della Messa celebrata sull’altare del Recinto, monsignor Ferreira e Silva
ha sottolineato come suor Lucia sia stata un “esempio di coraggio” e ha ringraziato
per la sua “testimonianza e fedeltà” alla Chiesa e a Nostra Signora.
“Suor
Lucia ha saputo assaporare e vivere la Parola di Dio”, ha affermato il presule, mettendo
in risalto il ruolo di quanti, come ha fatto la veggente, “non fuggono dal mondo,
ma si raccolgono nella clausura, in un convento, per la contemplazione”. (Zenit
- MANCINI)