2006-02-21 18:45:08

PORTOGALLO: TRASLATA LA SALMA DI SUOR LUCIA DOS SANTOS


FATIMA, 21 feb. - L’urna contenente i resti mortali di suor Lucia dos Santos ha lasciato, domenica scorsa, il Carmelo di Coimbra ed è stata portata al Santuario di Fatima, dove rimarrà. Il posto destinato ad accogliere il corpo della pastorella di Fatima è situato all’estremità sinistra del transetto della Basilica di Nostra Signora del Rosario. Migliaia di fazzoletti bianchi sono stati agitati dai pellegrini presenti durante il percorso fino alla Basilica. Sulla tomba di suor Lucia sono stati deposti moltissimi fiori. Sei guardie del Santuario hanno collocato la pietra tumulare, che pesa circa 400 chili. Nel corso della breve cerimonia sono state raccontate la prima apparizione, il 13 maggio del 1917, e quelle successive. Un momento di preghiera è stato presieduto da monsignor Serafim Ferreira e Silva. Suor Lucia è stata sepolta accanto alla beata Giacinta, per la quale provava grande ammirazione e affetto. Con la traslazione dei resti mortali di suor Lucia, tutti e tre i pastorelli sono sepolti all’interno della Basilica del Santuario di Fatima. E’ stato l’ex Vescovo di Leiria, monsignor José Alves Correia da Silva, ad esprimere per primo l’intenzione di seppellire i tre pastorelli nello stesso luogo. Successivamente, la stessa suor Lucia ha manifestato questo desiderio. La tomba di Lucia recherà questa epigrafe: “Suor Maria Lucia di Gesù e del Cuore Immacolato. A cui è apparsa Nostra Signora. 22 marzo 1907 – 13 febbraio 2005. Traslata in questa Basilica il 19 febbraio 2006”. Sulle lapidi degli altri due pastorelli c’è un’altra iscrizione: “Beatificato(a) il 13 maggio 2000”. Nel corso dell’omelia della Messa celebrata sull’altare del Recinto, monsignor Ferreira e Silva ha sottolineato come suor Lucia sia stata un “esempio di coraggio” e ha ringraziato per la sua “testimonianza e fedeltà” alla Chiesa e a Nostra Signora.

“Suor Lucia ha saputo assaporare e vivere la Parola di Dio”, ha affermato il presule, mettendo in risalto il ruolo di quanti, come ha fatto la veggente, “non fuggono dal mondo, ma si raccolgono nella clausura, in un convento, per la contemplazione”.
(Zenit - MANCINI)










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